"Il carcere si deve svuotare di persone ma riempirsi di opportunità di lavoro, sportive, di formazione, per facilitare il reinserimento dei detenuti una volta che la pena sarà scontata": sono le parole del neo garante garante regionale dei detenuti Doriano Saracino, nominato in Regione solo due giorni fa.
Non è stato un periodo semplice e la situazione delle carceri è da ripensare, dice Saracino a Primocanale: "Alle difficoltà della detenzione si sono sommate quelle legate alla pandemia, ingressi contingentati, perdita di contatto con i figli... Lentamente si sta tornando alla normalità. Abbiamo persone che hanno un legame molto debole e fragile con le loro famiglie e che vanno quindi aiutate e potenziate. L'amministrazione penitenziaria consente ora le videochiamate in maniera più massiccia e questo ha consentito alle persone di ristabilire contatti".
E poi arriva il Natale, il momento più duro dell'anno per chi è in carcere. "Il momento delle feste è difficile e complicato. Le cose più tristi le ho viste nei giorni festivi, quando non ci sono attività e le persone sono chiuse nelle loro celle con gli scuri abbassati e le porte chiuse e passano le loro giornate ferme a letto", commenta Saracino.
Persistono poi i problemi strutturali: "Alcune carceri hanno il problema del sovraffollamento, occorre ripensare ai circuiti penitenziari. Pontedecimo, unico con sezione femminile, ha nello stesso istituto le donne e i detenuti con reati a sfondo sessuale e questo rende impossibile una serie di attività".
Chiude Saracino: "Come garante regionale ho il compito di stimolare la regione sui propri impegni: salute, formazione professionale in carcere, che non solo riempiono la giornata ma anche per consentire che la pena abbia un senso".