GENOVA - Continua a far discutere l'aumento delle accise sui carburanti deciso dal governo Meloni, che non poche polemiche ha innescato anche all'interno della maggioranza di centrodestra. Se da una parte la leader di Fratelli d'Italia lancia un messaggio preciso agli alleati ("Basta creare ostacoli", citando poi Garibaldi "o si fa l'Italia o si muore"), dall'altra sono piovute diverse critiche soprattutto da Forza Italia, con le parole del suo presidente Silvio Berlusconi.
"Sulle accise errori evitabili, ora la premier mi ascolti" ha tuonato il cavaliere. Quello delle accise, come ha spiegato il presidente di Assoutenti Furio Truzzi, è il fenomeno più lampante dall'inizio di quest'anno. "Non voglio gettare fango sulla categoria dei benzinai ma qualcuno di loro se ne sta approfittando. Alla base ovviamente è presente un'enorme speculazione che svolgono quotidianamente le grandi società internazionali, che la benzina la raffinano. Abbiamo riscontrato però la disponibilità del ministro dello Sviluppo economico Adolfo Urso. Se i prezzi dovessero andare fuori controllo sarà necessario un intervento di un commissario, come fu con il covid per Figliolo, che possa metterci mano qualora i costi dovessero schizzare alle stelle".
Sui carburanti l'iva di dicembre è in linea con quella di novembre, con un extra gettito che potrebbe comunque essere utilizzato per contenere l'aumento dei prezzi della benzina. Nel frattempo le associazioni di categoria dei benzinai hanno congelato lo sciopero in programma i prossimi 25 e 26 gennaio.
"Tengo a ribadire - spiega Furio Truzzi - che non c'è l'intenzione di infangare la categoria, che però deve capire che tra di loro si annidano i soliti furbetti, capaci anche di evadere l'iva e di comprare la benzina dalla Slovenia. Insomma, c'è sempre la solita mela marcia e sarebbe importante che loro si dissociassero da questi elementi. Per quanto riguarda lo sciopero, non lo definirei tale, ma più che altro una serrata, che però non servirebbe a nessuno. Il testo non è ancora stato scritto e non è definitivo, inoltre esiste un tavolo tecnico che permetterà il confronto. Detto questo, si sciopera sul nulla ecco".
Non solo le accise sui carburanti, ma anche l'aumento del gas e dell'elettricità: tanti i temi di confronto ma soprattutto di preoccupazione per quanto riguarda il 2023. E dalle associazioni dei consumatori arriva il monito: il problema non è sprecare il denaro dell'erario ma intervenire sulla formazione del prezzo. Il dossier attualmente si trova in mano al ministro dell'Economia Giorgetti, che al tavolo non dovrà gestire solamente il tema legato all'aumento dei costi dei carburanti ma anche a quello dell'energia, come richiesto dalle tante associazioni riunitesi.
"Bisogna avvicinare i costi di produzione perché vedremo i bilanci delle agende energetiche e capiremo come saranno - analizza il presidente di Assoutenti Furio Truzzi -. È necessario che il governo controlli i prezzi, lo Stato infatti intervenga sulla loro formazione e sulle aziende a loro collegate, sui cosiddetti colossi energetici, come per esempio Enel e Eni, anche attraverso le sue articolazioni locali".