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Attualità

La protesta riguarderà anche anche gli impianti self-service, ma assicurerà comunque i servizi minimi essenziali: potrebbero invece restare aperti, anticipano, gli impianti self gestiti direttamente dalle compagnie petrolifere
1 minuto e 43 secondi di lettura
di Aurora Bottino
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ROMA - Non c'è l'accordo. Si è concluso senza una soluzione l'incontro al ministero delle Imprese e del Made in Italy avvenuto questa mattina tra Governo e benzinai. Lo scioperò si farà: secondo i gestori delle pompe di benzina "non sono arrivati elementi migliorativi, anzi, semmai sono peggiorate e condizioni", ha detto un esponente della Fegica, uno dei sindacati organizzatori insieme a Faib, e Figisc-Anisa.

È confermato quindi lo stop dei benzinai in programma per il 25 e 26 gennaio. La protesta riguarderà anche anche gli impianti self-service, ma assicurerà comunque i servizi minimi essenziali: potrebbero invece restare aperti, anticipano, gli impianti self gestiti direttamente dalle compagnie petrolifere. La protesta durerà 48 ore a partire dalle 19 del 24 gennaio invece delle 60 annunciate inizialmente.

Dalle prime informazioni a non andare a genio alla categoria sarebbe l'obbligo, uno dei punti del decreto trasparenza dei prezzi modificato per andare in contro ai benzinai, di comunicare ogni variazione del prezzo e la media settimanale invece che giornaliera come era stato definito nel decreto inizialmente. Tra le modifiche anche la decisione di far diventare quattro (e nell'arco di 60 giorni) le comunicazioni omesse che porteranno alla chiusura da parte dell'Antitrust della pompa di benzina, ma anche l'abbassamento della multa da pagare nell'eventualità, che passerà da un minimo di 200 a un massimo di 800 euro (prima arrivava a 6 mila euro)  a seconda del fatturato dell'impianto.

Dopo l'incontro anche le associazioni a tutela del consumatore come Assoutenti si sono espresse, rinnovando l'appello: "Dopo l'alleggerimento delle misure in tema di benzina e trasparenza i benzinai non hanno più alibi e devono necessariamente revocare lo sciopero indetto per il 25 e 26 gennaio". Lo afferma Furio Truzzi, commentando le proposte avanzate oggi dal ministro per le imprese Adolfo Urso. "Il compromesso raggiunto dal ministro va nella giusta direzione e ci sembra dettato dal buon senso - afferma il presidente -. Le richieste dei benzinai sono state accolte e pertanto vengono meno le ragioni che hanno portato alla proclamazione dello sciopero. I gestori devono assolutamente revocare la loro protesta che, alla luce della nuova posizione del Governo, appare ingiustificata e abnorme e danneggerà unicamente i cittadini".

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