SAVONA - Continua il calvario per chi viaggia sulle autostrade liguri. Restringimenti di carreggiata, scambi di corsia e cantieri vengono ogni giorno pagati profumatamente dai cittadini liguri, che non possono fare altro che auspicare un cambiamento. Lo stesso che chiedono a gran voce gli industriali savonesi, denunciando l'isolamento creato dalle condizioni della A10 Genova - Savona alla provincia di Savona.
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Alessandro Berta, direttore della categoria, spiega ai microfoni di Primocanale cosa significhi un collegamento autostradale che collega due province martoriato da lavori infiniti, code e incidenti per le attività commerciali della zona ma soprattutto per chi sull'asfalto ci lavora, come gli industriali: "La situazione del collegamento tra Savona e Genova e viceversa è tragica, c'è una vera e propria interruzione, è un disastro. Le attività e i servizi che hanno sede a Genova devono poter venire a Savona e così da Savona verso Genova, invece proprio loro mi hanno descritto l'impatto che questi lavori stanno avendo".
"Pensate che ci sono aziende storiche che non stanno prendendo commesse a Ponente proprio perchè sanno di non riuscire ad attraversare quel collegamento"
Una denuncia urlata a gran voce da un decennio ormai, e che continua a peggiorare dopo quel tragico 14 agosto 2018: "Siamo rimasti isolati dal crollo del ponte Morandi - spiega Berta -. I cantieri, a parte qualche momento un po' più tranquillo, sono sempre continuati dalla nostra parte, creando disagi pesantissimi perchè oltre al traffico che sta aumentando, quello di flusso, diciamo quello che viene da Francia e Spagna e si muove verso la A26, si somma a quello merci e quello dei cittadini".
"Le non manutenzioni trentennali di Autostrade per l'Italia le stiamo pagando tutte, proprio tutte".
La stima delle perdite, redatta tempo fa dalle Camere di Commercio liguri, ammonta a centinaia di milioni di euro l'anno. "E parliamo soltanto per le aziende normali, non quelle di trasporti. Sono preoccupato perchè da una parte non si sa, o non si vuole far sapere qual è la situazione e non c'è una luce in fondo al tunnel. La Regione non finisce a Cogoleto".
Primocanale da sempre, da quando gli spostamenti in autostrada sono diventati un incubo, ha portato avanti la propria battaglia di verità a fianco dei cittadini e non solo.
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Anche questa volta è a fianco della provincia, che trema guardando alla data di inizio dei lavori nel nodo del monte Bianco: "Sono previste chiusure di 10 anni: parliamo di un flusso di mezzi che semplicemente attraversano il nostro territorio, che aumenterà del 15, 20%. La situazione è nera: ora come ora non sembra esserci una fine, e a quel punto saremo completamente bloccati. Una condanna a non sopravvivere per un territorio che vive di logistica".