GENOVA - La Turchia fa i conti con il sisma di magnitudo 7.9 che ha colpito l'Anatolia: quasi 10 mila i morti, numero destinato a crescere, migliaia i feriti.
Tra le macerie anche la cattedrale di Iskenderun, andata del tutto distrutta, crollata: la sua foto è uno dei simboli della tragedia. Monsignor Paolo Bizzeti, vicario apostolico della regione asiatica della Turchia, fotografa la situazione ai microfoni di Primocanale: "Non solo la chiesa cattolica ma anche quella ortodossa. L'episcopio è inagibile ma grazie a Dio non ci sono morti. Purtroppo si registrano centinaia di vittime a Gaziantep, Kahramanmaras e nella zona di Antiochia".
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Bizzeti, nonostante temporaneamente in Italia, coordina il lavoro necessario per portare i soccorsi nelle zone colpite con la Caritas. L’epicentro della scossa sarebbe stato localizzato a Sofalici, nell’area di Gaziantep, capoluogo di una delle province più colpite, con due milioni di abitanti tra i principali centri commerciali dell’Anatolia meridionale, a nord del confine siriano.