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Attualità

Ma secondo l'Istituto Superiore di Sanità resta problematico l'uso dei social
1 minuto e 14 secondi di lettura
di Dario Vassallo

Per un ragazzo italiano su due la pandemia ha avuto un effetto positivo nelle relazioni con la propria famiglia. E' quanto emerge da uno studio a 360° coordinato dall'Istituto Superiore di Sanità (Iss) che ha coinvolto quasi 90mila giovani dagli 11 ai 17 anni scattando una fotografia dei comportamenti degli adolescenti nel periodo post Covid. Sono il 54% gli adolescenti intervistati che dichiarano un miglioramento dei rapporti familiari mentre per il 42% dei ragazzi il periodo pandemico ha avuto un effetto positivo sul rendimento scolastico.

Per contro, l'indagine ha evidenziato l'impatto negativo - da parte del 52% delle ragazze a fronte del 31% dei maschi - sulla salute mentale e sulla salute in genere per le misure di distanziamento come lockdown e apprendimento a distanza (Dad). C'è poi un capitolo che riguarda la diffusione e l'uso dei social media tra i giovani: a farne un uso problematico sono il 16,9% delle ragazze e il 10,3% dei ragazzi e tra le ragazze di 15 anni supera il 20%. Il cyberbullismo è più frequente nelle ragazze (17% contro 13%) e nelle età più giovani (19% a 11 anni, 16% a tredici e 10% a 15 anni).

Permangono comportamenti a rischio come l'assunzione di alcol, in aumento tra le ragazze (una su cinque tra le 15enni si è ubriacata almeno due volte nella vita), l'abitudine al fumo di sigaretta che vede ancora prevalere le ragazze (29% contro il 20% dei ragazzi di 15 anni) e la propensione al gioco d'azzardo, che è invece un fenomeno prettamente maschile (il 47,2% dei ragazzi e il 21,5% delle ragazze 15enni hanno scommesso o giocato del denaro almeno una volta nella vita).