SAVONA - Si è concluso alle 17 lo sciopero indetto da Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti. Lo stop ai bus era stato deciso per protestare dopo la morte del capo officina Stefano Macciò, avvenuta questa notte dopo che il 53enne è rimasto schiacciato tra due mezzi in movimento all'interno del deposito della Tpl Linea, l'azienda del trasporto pubblico locale di Savona.
Savona, operaio muore sul lavoro schiacciato tra due mezzi nel deposito Tpl - IL FATTO
La decisione arriva dopo la richiesta della Prefettura, fanno sapere i sindacati: "In attesa che la magistratura chiarisca le cause di quanto accaduto ieri sera, abbiamo lamentato la cronica mancanza di investimenti da parte dell'azienda in prevenzione e sicurezza, la presenza di pochi mezzi e troppo datati, di una manutenzione mai preventiva. La prefettura ha accolto la nostra richiesta di aprire un tavolo con Comune e Provincia, così come l'Azienda ha accettato un confronto risolutivo sul tema della manutenzione, così come di diffondere immediatamente un ordine di servizio che imponga a tutti gli autisti che si trovino di fronte al minimo segnale di pericolo del mezzo di fermarsi: abbiamo sempre fatto buon viso a cattivo gioco sulla scarsità dei mezzi e sul venire incontro alle esigenze dei cittadini, ma non tolleriamo altri compromessi sulla sicurezza a bordo" concludono.
Allo stesso tempo i sindacati chiedono a gran voce alla Regione Liguria di implementare i fondi a sostegno del trasporto pubblico locale nel savonese, "che a livello di chilometraggio è quello meno sostenuto", si legge nel comunicato. Su proposta dei sindacati e con l'assenso dell'Azienda, la mancata retribuzione dovuta allo sciopero di oggi verrà interamente devoluta alla famiglia di Stefano Macciò, a cui il sindacato intero rivolge le più sentite condoglianze.
Intanto avviate le indagini: l'uomo, mentre sganciava un autobus da un carro attrezzi, è rimasto schiacciato tra i due mezzi. Le due ipotesi su cui lavorano gli inquirenti sono l'errore umano e un problema tecnico: decisive per stabilire l'esatta dinamica saranno le immagini registrate dalle telecamere presenti nel deposito dell'azienda. Si attende inoltre la relazione conclusiva da parte della polizia giudiziaria.
Quanto alle cause del decesso, secondo i primi riscontri fatale sarebbe stato uno schiacciamento cranico: la Procura ha disposto l'autopsia, in programma nei prossimi giorni. Nel frattempo, dopo le proteste dei lavoratori questa mattina con uno sciopero e un incontro tra sindacati e Prefetto, l'azienda ha annunciato alcuni provvedimenti: su tutti la facoltà, da parte degli autisti, di non partire se rilevano un'anomalia sul mezzo.
"Siamo ancora sconvolti per questo evento tragico e esprimiamo vicinanza alla famiglia - ha commentato la presidente di Tpl Linea, Simona Sacone -. L'incontro odierno è nato dalla preoccupazione dei dipendenti e abbiamo impostato alcune azioni nell'immediato e un percorso di più lungo respiro. Gli investimenti sulla sicurezza sono legati al rinnovo del parco mezzi e questa è la direzione verso cui bisogna andare. Ma per farlo avremo bisogno di un sostegno economico da parte degli enti che vorranno sostenerci". Dopo l'apertura da parte dell'azienda, i lavoratori - che chiedevano maggiori controlli - hanno deciso di anticipare alle 17 la conclusione dello sciopero. I dipendenti hanno deciso inoltre di destinare parte della retribuzione di oggi alla famiglia del collega scomparso. La presidente Sacone è stata convocata per domattina alle 10 dal sindaco di Savona Marco Russo "per valutare la situazione sotto ogni punto di vista"