"Siete degli sciacalli! Lasciatelo in pace almeno adesso!" Con queste parole sui suoi profili Instagram e Facebook si sfoga poco prima del Capodanno Fabiola Palese, ex fidanzata di Paolo Calissano, la donna che ha lanciato l'allarme preoccupata per il silenzio dell'attore e che ha così permesso di scoprirne la morte, la sera del 30 dicembre. Sul caso è stato aperto un fascicolo per omicidio colposo.
Paolo Calissano, 54 anni, è stato trovato morto nella sua abitazione romana nel quartiere di Monte Mario la sera del 30 dicembre ma il decesso potrebbe essere avvenuto già un paio di giorni prima. La causa più probabile, stando ai primi rilievi dei Carabinieri, potrebbe essere un mix di farmaci le cui tracce sono state ritrovate in casa. Si attendono a breve i risultati dell'autopsia effettuata al Gemelli a Roma che dovranno stabilire la data esatta del decesso e la sua causa.
A dare l'allarme è stata la sua ex fidanzata storica, Fabiola Palese, che ha avvertito il 112 dopo lo strano silenzio di Calissano, introvabile da ore. Ora spetta alla Procura di Roma la nomina di un perito che si occuperà di analizzare il cellulare dell'attore, per capire con chi ha avuto gli ultimi contatti prima della morte, e per compiere tutti i rilievi del caso.
I Carabinieri hanno iniziato con le audizioni a partire proprio da Fabiola, che in un'intervista al quotidiano Il Messaggero ha dichiarato: "Lui ormai non usciva quasi più, si era lasciato andare e forse era tornato a prendere le benzodiazepine in dosi massicce per dormire". La ex è sicura: "Non si è suicidato. Era depresso non usciva quasi più".
Tanti i messaggi di cordoglio e di vicinanza degli amici del mondo dello spettacolo, che con lui avevano condiviso tante esperienze e molti anche i ricordi dei genovesi, degli amici storici, perché Paolo era una persona normale, che si era ammalato di un brutto male. Ed è proprio la delicatezza a emergere nei post di chi lo aveva conosciuto e incrociato nella vita, la delicatezza di un male che lo ha portato via, piano piano, facendolo uscire di scena in punta di piedi.