GENOVA -L'autopsia ha confermato che la morte del promoter Vincenzo Spera è stata causata da un trauma cranico dopo lo schianto sull'asfalto provocato dall'investimento della Vespa condotta da uno studente di 18 anni.
L'esame autoptico svolto nei locali di Medicina Legale del San Martino dal medico legale Francesco Ventura su richiesta del magistrato titolare dell'indagine Patrizia Petruzziello ha ribadito infatti quanto avevano accertato i primi operatori del 118 intervenuti in corso Magenta subito dopo l'incidente stradale.
Lo stesso medico legale ha avuto l'incarico di effettuare una visita medico legale sul conducente della Vespa, ancora ricoverato all'ospedale Galliera per una frattura al naso, per verificare il suo stato di lucidità al momento dell'incidente.
Il giovane è risultato positivo al primo test anti droga: avrebbe assunto dei cannabinoidi, il magistrato però vuole capire se il quantitativo di sostanze assunte può avere influenzato il suo equilibrio e contribuito a causare la tragedia.
Indagato per omicidio stradale, il giovane ha travolto Spera sulla strisce pedonali, all'incrocio fra corso Magenta e via Bertani.
Il diciottenne si stava recando ad allenamento con la squadra di calcio juniores per cui milita: pur possedendo una moto sua, quella sera visto che stava piovendo ha preso la Vespa del padre perché munita di parabrezza, Vespa però che allo stato attuale non risulta coperta da assicurazione.
Lo schianto è avvenuto alle 20 di lunedì scorso quanto nella zona cadeva una fitta pioggerellina e c'era una leggera coltre di foschia.
I funerali di Vincenzo Spera, popolare promoter di eventi musicali, si svolgeranno domani, sabato 18 marzo, nella basilica di Carignano.
Oggi invece sarà aperta la camera ardente all'ingresso del teatro Carlo Felice. Il manager era sposato e papà di due figli adolescenti.