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Attualità

La gente che si vuole unire, si deve unire: chi ha problemi con incagli, ponteggi deve venire a manifestare al nostro fianco
1 minuto e 56 secondi di lettura
di Giorgia Fabiocchi

GENOVA - Ha già dato i primi, più o meno, consistenti, frutti la manifestazione di ieri degli imprenditori edili, che hanno attraversato Genova per protestare contro lo stop alla cessione dei crediti legati al superbonus 110%. Un emendamento, infatti, li sbloccherà: la cessione a una banca potrà essere comunicata fino al prossimo 30 novembre, versando una sanzione di 250 euro. il superbonus 110% per le villette andrà così verso la proroga da marzo a giugno 2023. "Ci sono stati dei segnali positivi e siamo contenti di com'è andata ieri, abbiamo fatto un lavoro esagerato" ha sottolineato Nico Messina, imprenditore edile e tra gli organizzatori della manifestazione. Quando si parla di sblocco dei crediti lo si fa sia per le aziende che per i cittadini, per coloro che si sono avventurati nel superbonus e adesso rischiano di perdere la casa senza saperlo. Sul piatto ci sono prestiti e mutui che non possono non essere pagati. 

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"So che il governo è al lavoro per cercare una soluzione ma purtroppo non ci sono più i tempi a disposizione - spiega a Primocanale Messina -, si deve agire nell'immediato, se così non sarà non ci sono più le possibilità". Il gruppo degli imprenditori edili si sta muovendo su tutto il territorio italiano e la deadline è stata fissata: "Abbiamo dato dieci giorni di tempo e se non ci saranno risposte torneremo in piazza, ma questa volta in modo meno soft". Meno soft alias: si bloccherà di più e lo si farà per più ore. "Servono i fatti, concreti, ci vuole liquidità, non ci sono altre alternative".

I numeri che fornisce Nico Messina non lasciano spazio all'interpretazione: più del 50% delle imprese chiuderanno. Non si tratta di una stima ma di un dato di fatto. Poi l'annuncio: "Se non ci ascoltano e non intervengono immediatamente ci saranno blocchi nelle città a oltranza. Forse non si rendono conto ma siamo allo stremo, non ce la facciamo più", il grido di dolore degli imprenditori edili. E poi l'ultimo messaggio, rivolto ai cittadini: "Anche voi avete grossi disagi, per questo vi chiediamo di stare con noi, le nostre proteste sono aperte a tutti. La gente che si vuole unire, si deve unire: chi ha problemi con incagli, ponteggi deve venire a manifestare al nostro fianco".

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