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Attualità

Una ricorrenza per marocchini, albanesi, bengalesi ma anche italiani: per un mese digiuno dall'alba al tramonto
2 minuti e 6 secondi di lettura
di Michele Varì
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GENOVA -Al via il Ramadan per 18 mila musulmani che abitano a Genova: la ricorrenza regolata dalle fasi lunari che impone il digiuno dall'alba al tramonto si concluderà tra un mese con la festa del fine digiuno.


La ricorrenza corrisponde ogni anno al nono mese del calendario islamico, il mese in cui venne rivelato il Corano: la trascrizione della parola di Dio che fu ascoltata dal Profeta Maometto attraverso l’angelo Jibril (Gabriele), durante un ritiro sul monte Hira (intorno al 610 d.C.). I precetti del testo sacro dell’Islam, in Italia, sono seguiti da circa 2.7 milioni di persone, tra cittadini stranieri e italiani.

A Genova la comunità islamica più importante è quella rappresentata dai marocchini, seguita dagli albanesi, i senegalesi, i tunisini e i bengalesi.

La sera dei giorni di digiuno alle 21 i fedeli dopo il pasto della sera si danno appuntamento nei luoghi di culto per pregare insieme, centri islamici che nella provincia di Genova solo oltre 20, nella speranza del sogno di avere una moschea. Ma per ora ogni dialogo con il comune di Genova è interrotto, dicono Salah Hussein, imam di un centro di preghiera a Coronata e portavoce della comunità musulmana di Genova e Alfredo Maiolese, portavoce della presidente della Lega dei musulmani europei, che garantisce: "I cristiani che hanno abbracciato l'Islam sono in aumento anche a Genova, cambia il profeta ma il Dio è lo stesso".

Questa ricorrenza annuale è considerata uno dei cinque pilastri dell'Islam. Al digiuno sono tenuti i musulmani adulti ad eccezione di quanti sono in età avanzata, in gravidanza, in allattamento, diabetici o malati terminali oppure durante le mestruazioni. Il digiuno fu reso obbligatorio (wājib) durante il mese di Sha'ban nel secondo anno dopo la migrazione dei musulmani da La Mecca a Medina. Al termine del ramadan, viene celebrato lo Id al-fitr che significa "festa dell'interruzione del digiuno" ed è detta anche la "festa piccola" (id al-saghir).

 Durante questi 30 giorni, il digiuno inizia alle prime ore dell’alba, finisce col calar del sole e richiede l’astensione anche dall’acqua. Al tramonto, l’astinenza viene interrotta con un dattero o con un bicchiere d’acqua. A questo segue l’Iftar, ovvero il pasto notturno. Si ricomincia poi alle quattro del mattino, prima della preghiera della giornata (detta fajr), quando si può procedere con la prima colazione (il suhoor). 

La festa che celebra la fine del ramadan a Genova verrà celebrata in più luoghi, dal Villa Rossi a Sestri Ponente, nella Radura della Memoria nata sotto il nuovo ponte San Giorgio, e poi in Darsena e in piazza Caricamento.

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