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Attualità

L'arcivescovo al precetto pasquale per le forze dell'ordine: "La siccità induce tanti popoli a migrare, noi abbiamo il dovere di accoglierli". Poi sottolinea l'appello alla Pace di Papa Francesco
2 minuti e 28 secondi di lettura
di Michele Varì
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GENOVA -"L'appello alla pace del nostro Papa è forte perchè la guerra è una cosa stupida, possibile che nel 2023 non possiamo trovare delle strade per trovare una pace giusta?"

Prima un forte appello alla pace, poi un grazie alle persone in divisa. Ma non solo: l'arcivescovo di Genova Marco Tasca oggi in cattedrale, ai margini della messa per il precetto pasquale per le forze di polizia e per le forze armate, ha accettato di parlare di sicurezza nel centro storico, ma anche degli effetti della pandemia, di migranti e di clima.

L'arcivescovo subito ha rivolto il suo pensiero alle forze dell'ordine e alle forze armate:

"E' bello rimarcare la fedeltà della loro missione. Io citando anche il Vangelo sottolineo l'importanza alla missione che gli è stata data di prendersi cura, di prendersi cura degli altri e della sicurezza di tutto quello che può aiutare la nostra società a vivere come il sogno che Dio ha sempre detto, vivere in pace e in tranquillità".

Una cattedrale, San Lorenzo, incastonata nel centro storico che però dà un senso di insicurezza agli abitanti...

"Effettivamente c'è questa questa sfida eD una grande sfida. Credo che le istituzioni stiano pensando e agendo per migliorare questo certo credo che deve essere uno sforzo Comune di tutti quanti noi, perché anche delle piccole cose che vediamo ogni giorno siamo chiamati a sentirci responsabili e corresponsabili. Io credo che sia questo il modo migliore che abbiamo per crescere nella sicurezza e  l'attenzione"

Tasca poi ha rinnovato l'invito ad accogliere i migranti.

"Credo che che la cosa più difficile quella di accogliere. A fare paura è la differenza da me, qualsiasi tipo essa sia, perché la differenza mi pone domande, mi pone un po in difficoltà, mi pone in sfida e allora credo che sia veramente bello oggi avere questo coraggio di accogliere, accogliere questa sfida".

"Accogliere chiedendosi perché questi fuggono dai loro paesi. Ovviamente la povertà è uno dei motivi, la mancanza di futuro. Io penso ai genitori per i loro figli che non vedono nessun futuro. E poi il cambiamento climatico c'è, ci sono Paesi in cui la siccità dura da anni. Effettivamente queste situazioni ci devono far riflettere su cosa possiamo fare per questi uomini e per queste donne".

Il clima che è sempre più pazzo, come sostengono associazioni di giovani, a volte anche con proteste radicali, anche se mai violente, e che Tasca non solo assolve ma loda.

"Io credo davvero che la loro sia una contestazione veramente bella, ma veramente bella, perché al di là dei dati, tutti constatiamo con mano i segni dei cambiamenti. Basta vedere l'acqua, siamo veramente in difficoltà, come mai siamo in difficoltà. I ragazzi se lo chiedono, e allora dico, bella, bella, la battaglia dei giovani per l'attenzione sempre maggiore al cambiamento climatico"

Tasca risponde anche sulle difficoltà del dopo pandemia: "Ha fatto emergere quello che già c'era in maniera sintetica. La forbice si è sempre aperta di più. C'è chi ha sempre di più e chi ha sempre di meno".