CINQUE TERRE - Una 'legge speciale' per controllare i flussi turistici che rischiano di far collassare le Cinque Terre e tutta la fascia costiera della Liguria. Pur bellissima e meta preferita per molti, la zona è fragile: a confermarlo la frana avvenuta solo due giorni fa della scalinata di Monesteroli, uno dei percorsi più famosi del Parco Nazionale delle Cinque Terre ora chiuso. Ancora non sono chiare le cause che hanno portato al crollo di uno dei gradini, ma sicuramente il grande afflusso di persone arrivate negli ultimi giorni per godersi la vista mozzafiato non ha aiutato.
Franano gradini della scalinata di Monesteroli: percorso transennato - I FATTI
Un po' come a Venezia, dove la Giunta comunale ha già deliberato un contributo d'accesso che possa disincentivare il turismo giornaliero in alcuni periodi dell’anno e incentivare un turismo pernottante, in linea con la delicatezza e unicità della città, anche in Liguria si pensa a una legge che aiuti a proteggere il territorio. Al momento situazioni critiche vengono registrate soprattutto a Manarola, Vernazza e Monterosso, "in modo particolare a Manarola sulle banchine ferroviarie, nel tunnel e alle marine - ha detto Fabrizia Pecunia, sindaco di Riomaggiore -. Sappiamo che queste sono le giornate più complicate ma non è più possibile rimandare il ragionamento sulla gestione dei flussi. Altrimenti avremo gli anni contati dal punto di vista turistico. È una consapevolezza condivisa quando ci si confronta con il territorio e anche con le istituzioni ma ora occorre agire".
Via dell'Amore, si pensa a ingressi con flussi controllati - LEGGI QUI
L'idea era stata lanciata dallo stesso presidente di Regione Liguria, Giovanni Toti, che raccontando della via dell'Amore ha parlato di possibili ingressi con flussi controllati. come se fosse "un museo della natura".
"Come Parco Nazionale - ricorda Pecunia - abbiamo in corso uno studio sulla mobilità che a breve presenteremo per imporci di trovare soluzioni. Come sindaco porterò in consiglio comunale la questione, affinché tutti i sindaci siano messi nelle condizioni di gestire questa situazione, cosa che oggi non è. Serve una legge speciale per le Cinque Terre, strumenti legali nelle mani dei sindaci per intervenire e che oggi non ci sono. Chiederò a Governo, Regione e tour operator di agire in questo senso. Servono proposte di leggi, interrogazioni parlamentari, misure per distribuire i flussi".
Intanto l'idea è già stata concretizzata a Portofino, dove il sindaco Matteo Viacava ha firmato un'ordinanza sindacale (effettiva da oggi e fino al 15 ottobre) che istituisce una sorta di 'zona rossa' tra la celebre Piazzetta, Calata Marconi e i bagni pubblici di molo Umberto I. Portofino "è di tutti" quindi nessun numero chiuso perché "non è giusto", ma è "un gioiello da rispettare", ha detto Viacava. Per questo, e soprattutto per evitare problemi alla sicurezza.
In queste 'zone rosse' sarà vietato "lo stazionamento di persone in punti di aggregazione o ritrovo di gruppi e crocieristi in attesa di imbarco sui battelli o altro", passaggi stretti, che tra i dehors dei locali e gli assembramenti "sono diventati un problema di sicurezza" dice Viacava. Nell'ordinanza si parla espressamente di "problemi di fluidità della circolazione pedonale e veicolare", di gravi "intralci e potenziale pericolo derivante dall'eccessiva densità di persone in rapporto alla superficie disponibile", di una "banchina "priva di barriere di sicurezza lato mare" e di un transito" talmente difficoltoso da dover richiedere l'intervento di Forze di polizia pe gestire la viabilità dei pedoni creando un ostacolo a soccorsi tempestivi".
Quindi dalla prima mattina e fino alle 18 i turisti potranno accedere alla piazza, passeggiare, fare acquisti o sedersi nei ristoranti ma non si dovranno fermare né potranno creare assembramenti. Le sanzioni previste vanno dai 65 ai 275 euro.