GENOVA - Al completo la basilica di Carignano per l'ultimo saluto a Paolo Odone, storico presidente di Ascom - Confcommercio di Genova morto all'età di 80 anni martedì sera.
L'ultimo saluto è iniziato alle 10: già dalle 9,45 i gradoni della chiesa hanno accolto le centinaia di persone, tra cittadini e personaggi istituzionali, arrivati da tutta la città per salutare l'uomo che nel corso della sua vita ha ricoperto numerose cariche rilevanti per le attività di Gneova e che per 19 anni ha guidato la Camera di Commercio del capoluogo ligure. Tra gli altri incarichi ricoperti quello di presidente dell'Aeroporto “Cristoforo Colombo” di Genova (Leggi qui).
Molti i messaggi arrivati da istituzioni, mondo politico e società civile per manifestato il cordoglio per la scomparsa della figura di Paolo Odone. Centinaia le parole di affetto e di ricordo per un uomo che ha segnato la vita di Genova. Odone ha passato la sua vita a tutelare la sua città e i commercianti di cui era parte integrante.
Addio a Paolo Odone, con lui se ne va un pezzo di Genova - IL RICORDO
Aveva una visione moderna e ampia sul futuro di Genova e credeva fortemente nella realizzazione di nuove infrastrutture necessarie per evitare alla regione l'isolamento. Il suo impegno negli ultimi anni era rivolto anche e soprattutto allo sviluppo del Terzo valico e al quadruplicamento della Tortona - Milano che riteneva, giustamente, fondamentale.
"La gente di Milano deve venire a vivere a Genova - era il suo mantra - il giorno che le due città saranno collegate nella maniera migliore per noi sarà un trionfo".
Odone, grande appassionato di storia genovese e di Cristoforo Colombo in particolare, era membro del consiglio di Ianua, la scuola destinata ai migliori studenti dell'università di Genova ed era anche un apprezzatissimo cuoco: famoso tra gli amici il pandolce che era solito regalare a Natale.
Addio a Paolo Odone, il cordoglio di Genova e della Liguria - LE PAROLE
Primocanale in diretta per la cerimonia funebre per portare l'ultimo saluto allo storico presidente. Nella chiesa, tra gli altri, il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti, il sindaco di Genova Marco Bucci oltre che il viceministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi. Presenti i figli e i nipoti di Paolo, stretti intorno ai tanti personaggi istituzionali arrivati da tutta la Liguria per un ultimo saluto.
"Ciao paolo e grazie, grazie, grazie". Inizia e si conclude così il lungo discorso di Carlo Sangalli, il presidente di Ascom Confcommercio, in prima fila durante il rito. Quasi commosso il presidente il suo storico collega e amico. "Paolo aveva una rara gentilezza che gli permetteva di mettere al centro lo sviluppo complessivo del territorio, e non solo. Lo avevo sentito il giorno di Pasqua e mi aveva parlato di progetti, di iniziative per la sua Genova, mi aveva parlato di reti lunghe, il futuro della città, del commercio. Discorsi importanti che Paolo faceva con la semplicità di chi vuole fare davvero per raggiungere un risultato. Qui arriva un secondo aspetto che quel "ciao Paolo" che ho visto sul palazzo della Regione in piazza De Ferrari mi ha ricordato: la famigliarità con cui ci si rivolgeva a lui, perchè era diretto, concreto, ironico, spiritoso. Una sola cosa evitava sempre: l'isolamento, nella sua vita Paolo ha lavorato per creare legami solidi, per sostenere le tante ragione per cui le infrastrutture di questa regione non fossero solo un tema di pochi, ma ha anche dedicato tante energie per la creazione di ponti, tra associazioni, istituzioni e soprattutto tra le persone. Ha cambiato la vita a tante persone che sono qui oggi, facendole diventare quelle che sono, e pensando al suo accento inconfondibile mi viene da citare Fabrizio de Andrè quando diceva "ho impostato la mia vita in modo tale da morire con 3000 mila rimorsi e 0 rimpianti", questa frase me lo ricorda".
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"Ai suoi cari figli, Andrea e Nicola, voglio chiedere il permesso di dire che la Confcommercio si sentiva e si sente parte della famiglia di Paolo. Per questo è normale che oggi ci si senta quasi spaesati senza di lui. È anche vero che se Paolo lascia un vuoto incolmabile dentro di noi, non lo lascia intorno a lui. Oggi lo salutiamo con le lacrime agli occhi ma se ne vanno subito quando mi viene in mente: con quel suo sorriso sereno lo sento qui con noi".
Fuori dalla chiesa, dopo l'uscita del feretro, il sindaco Marco Bucci ha ricordato Odone ai microfoni di Primocanale: "Ci sentivamo spesso, mi confrontavo con lui perchè quello che voleva lui era quello che voglio anche io. Sono molto grato di quello che mi ha dato: quando le persone hanno lo stesso obbiettivo si trova sempre il modo di farlo e ottenere il risultato".
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"Ha rappresentato il mondo del commercio, il mondo del turismo, ma anche il collegamento tra questi mondi produttivi - ha detto ai nostri microfoni il presidente di Regione Liguria, Giovanni Toti -. La sua capacità di dialogo, la sua mobilitazione per i commercianti e non solo, come quando lavorò per salvare Fincantieri, la sua trasversalità e la sua visione sono stati la sua forza. L'amore delle persone qui oggi lo dimostra. Voglio anche dire che aveva anche un 'understatement' tutto ligure, come il fatto di aver condotto battaglie, anche aspre, non lo ha mai fatto deragliare dall'umanità che lo contraddistingueva, dal parlare piano che non vuol dire non avere idee forti".
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