GENOVA - Oggi è il 19mo anniversario del rapimento e dell'uccisione del contractor genovese Fabrizio Quattrocchi, assassinato il 14 aprile del 2014 da una falange di estremisti islamici e insignito dal presidente della repubblica Ciampi della medaglia d'oro al valore civile perché "Vittima di un brutale atto terroristico rivolto contro l'Italia, con eccezionale coraggio ed esemplare amor di Patria, affrontava la barbara esecuzione, tenendo alto il prestigio e l'onore del suo Paese".
Quattrocchi prima di essere ucciso si levò la benda dagli occhi e gridò ai suoi assassini "vi faccio vedere come muore un italiano".
Dall'archivio storico di Primocanale, 2004: Fabrizio Quattrocchi rapito in Iraq - LA NOTIZIA
Sull'uccisione di Quattrocchi fu aperta un'inchiesta dalla procura di Roma, indagine non ancora conclusa. Alla sbarra alcuni dei terroristi. Fra le notizie emerse anche che il genovese venne ucciso perché ritenuto il proprietario di un computer su cui c'erano immagini su operazioni per gli Usa, che invece appartenevano a Salvatore Stefio, uno dei tre colleghi di Fabrizio con Maurizio Agliana e Umberto Cupertino, anch'essi rapiti ma poi liberati grazie al pagamento di un riscatto.
"Vorrei che il suo ricordo unisse, come fanno i ponti, se non è possibile lasciamo stare" aveva detto ai nostri microfoni nello stesso giorno di due anni fa Graziella Quattrocchi, sorella di Fabrizio. "Ormai in tanti anni ho imparato a mettere da parte le cose brutte e mi godo quelle belle, come i tanti messaggi che arrivano sulla pagina di Facebook dedicata a Fabrizio, o anche una bellissima canzone che parla di Fabrizio inviata stamane da un anziano di Roma".