GENOVA - Novità in arrivo sul contenimento della peste suina africana, con imminenti provvedimenti del commissario Vincenzo Caputo, finalizzati a contenere l'epidemia. Così, Federparchi Liguria, Enti Parco Antola, Beigua e Aveto, hanno raccolto alcune considerazioni in merito.
"La peste suina è risultata presente in Liguria dall'inizio del 2022 e da allora, nonostante siano state manifestate più volte intenzioni per iniziative di contenimento e di controllo della popolazione dei cinghiali - si legge in una nota -, nulla di concreto è stato fatto fino a oggi, se non bloccare per alcuni mesi il turismo outdoor nelle zone interessate, imporre l'abbattimento di maiali sani nelle cosiddette zone rosse e sistemare centinaia di chilometri di recinzioni, rivelatesi poi in gran parte scarsamente utili per impedire gli spostamenti degli animali".
La stagione estiva, nel 2022, è stata in parte salvata con la ripartenza di attività outdoor, consentendo una parziale ripresa a settori come quello dei rifiuti, agriturismi, bed&breakfast, oltre alle attività forestali che avevano subito gravi danni.
"Ora che si preannunciano nuovi provvedimenti da parte del commissario Caputo, gli Enti parco della Liguria chiedono con forza di essere ascoltati e consultati con il duplice scopo di collaborare con le loro competenze scientifiche a una effettiva eradicazione della malattia, e di consentire all'inizio della stagione primaverile-estiva una corretta fruizione delle aree protette da parte di molti turisti che le frequentano - prosegue la nota - e della scolaresche in vista di educazione ambientale, permettendo tutte quelle attività economiche che da queste presenze traggono linfa vitale".
"La peste suina è presente in altre regioni italiane (Piemonte, Lazio, Sardegna), centri urbani e aree costiere comprese, e sarebbe incomprensibile un nuovo lockdown del quale fosse vittima esclusivamente l'entroterra ligure".
E allora arriva la richiesta da parte di Federparchi Liguria e degli Enti Parco al commissario: modificare l'atteggiamento rispetto al suo predecessore e confrontarsi direttamente con loro. "Noi ci mettiamo a disposizione con le nostre strutture e la nostra professionalità per una leale e proficua collaborazione. Scelte diverse non verrebbero comprese da parte dei territori, di chi li amministra, di chi in essi lavora e di chi frequenta per lavoro o per svago" conclude la nota.