GENOVA - Da luglio 2023 entrerà in vigore il nuovo Codice degli Appalti, che verrà presentato a Genova il 26 e 27 maggio con un convegno che ospiterà anche gli autori del testo, i membri del Consiglio di Stato, oltre alle amministrazioni pubbliche e le categorie interessate. Il Codice è stato stilato all'insegna della semplificazione burocratica e dello snellimento dell'iter per l'affidamento e la realizzazione delle opere pubbliche e nel convegno verranno presentati temi più importanti come principi ispiratori, digitalizzazione, trasparenza e semplificazione, oltre ad alcuni temi particolari come quello del responsabile unico del procedimento, dei requisiti di partecipazione, del partenariato pubblico-privato, del rito appalti, dell'appalto integrato e dell'esecuzione. Il Codice "è stato rinnovato in funzione innanzitutto di un adeguamento alle linee comunitarie che governano il settore - spiega il presidente del consiglio dell'Ordine degli avvocati di Genova Luigi Cocchi -, poi per un tentativo di semplificazione che vedremo se sarà riuscito".
La richiesta di una riforma arriva dall’Europa: l'obiettivo è lo snellimento delle procedure, senza rinunciare ai controlli sul rispetto del principio di concorrenza e quelli sulle infiltrazioni malavitose. Secondo Marcello Bolognesi, referendario del Tar Lombardia della sezione di Brescia, il nuovo codice per raggiungere questo obiettivo non punta alla semplificazione ma alla semplicità: "Per raggiungere questo principio si è cercato di agire sulle procedure, rendendole più snelle e cercando di spostare il momento del controllo dalla gara a momenti anteriori, con controlli antimafia e white list - spiega Bolognesi -. Questo è stato lo spirito cautelativo che ha formato il nuovo codice, poi ci sono dei principi fondamentali che verranno illustrati in questo convegno come quello del risultato, che è l'articolo uno del codice. Non basta rispettare la legge ma bisogna arrivare ai risultati".