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Attualità

Tante segnalazioni a Bogliasco e nel Golfo Paradiso
2 minuti e 7 secondi di lettura
di Eva Perasso
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Ritornano gli sciami di api in Liguria, nei giardini e sulle terrazze della riviera e dell'entroterra. Solo nello scorso ponte del 25 aprile, nel Golfo Paradiso e nel comune di Bogliasco, si contano più di dieci chiamate a esperti e apicoltori della zona.

La chiamata è sempre la stessa: residenti che trovano davanti a loro uno sciame di api, che si è spostato seguendo l'ape regina e ha trovato una nuova "abitazione". In un luogo sgradito all'uomo. Scegliendo infatti le finestre e i loro scuri, le terrazze e i balconi, magari attaccate a bouganvillae e glicini che crescono in giardino.

Sono centinaia, e si muovono tutte insieme: la sciamatura è in verità un fenomeno frequente in questo periodo dell'anno, quando le arnie cercano una nuova ape regina e tendono a sdoppiarsi anche per via delle dimensioni raggiunte dal gruppo. Ed è la "vecchia" regina ad andar via, un "movimento" comune soprattutto laddove gli apicoltori non veglino abbastanza sulle dinamiche e sul lavoro dell'alveare o semplicemente non colgano i segni premonitori di questa divisione. Quando la vecchia regina fugge, porta dietro a sé il suo sciame. La regina e le sue api, a quel punto, cercano solo un nuovo luogo dove attaccarsi.

Ecco perché per questo tipo di operazioni vengono contattati esperti ed apicoltori, così come spesso le chiamate arrivano direttamente ai Vigili del Fuoco. I secondi ormai da tempo evitano di andare a caccia delle api autonomamente: sono loro molto spesso a consigliare agli abitanti di rivolgersi agli apicoltori e anzi consigliano nomi e indirizzi.

Per gli esperti invece questo è un momento di gran lavoro: una volta giunti davanti all'alveare fuggito, accendono fieno vecchio per creare fumo vincino alle api, mettono accanto a loro una piccola casetta (una sorta di arnia portatile) in cui queste possano entrare e attendono che tutte vi si spostino all'interno per poi andare a depositare lo sciame all'interno di un'arnia più grande. In questo modo, nessuna ape muore e l'apicoltore guadagna nuove famiglie.

"Il fenomeno avviene da metà aprile a meta maggio", commenta Lorenzo Gilli, apicoltore di Iso, frazione di Bogliasco, che in questi giorni è attivo sul territorio per aiutare tanti abitanti. "Quando le api sciamano significa che sono in salute, che sono arnie forti". E' lui a confermare che si tratta di un fenomeno naturale: "La nuova regina è in grado di produrre covate più grandi della vecchia. Anche se la regina può durare fino a 4 anni, e anzi tra le mie api regine ne ho anche di due o tre anni che fanno fino a 500mila uova di covata in due o tre mesi".

 

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