Vai all'articolo sul sito completo

Attualità

L'eccellenza florovivaistica ligure fa capo a un comparto storico della nostra economia, concentrato per il 95% tra le province di Imperia e Savona
2 minuti e 38 secondi di lettura
di Redazione

GENOVA - Quest'anno 2 italiani su 3 hanno scelto come regalo per le loro mamme i fiori nostrani. Dati in crescita anche in Liguria.

Alla festa della mamma il regalo preferito dal 64% degli italiani (quasi 2 su 3) sono proprio i fiori, prodotto di punta della nostra economia regionale. Secondo l'ultima indagine online della Coldiretti, infatti, quest’anno gli omaggi floreali e le piante conquistano a pieno titolo il primo posto del podio dei regali più apprezzati per la festa della mamma, battendo senza colpo ferire sia i classici cioccolatini e dolciumi (3%) che gioielli (3%) e capi di abbigliamento (2%). Il tutto tenendo da conto, però, che il restante 28% degli intervistati ha invece dichiarato di non acquistare nulla per questa ricorrenza.

"Tra i regali più gettonati – spiegano Gianluca Boeri e Bruno Rivarossa, Presidente di Coldiretti Liguria e Delegato Confederale – prevalgono quest’anno le azalee, i lilium, le begonie e i gerani, oltre chiaramente alle immancabili rose, protagoniste indiscusse anche di questa festa della mamma. Ma in una terra come la Liguria sicuramente i fiori da regalare non mancano, anzi: la scelta è davvero vastissima, adatta a qualsiasi cliente e davvero a tutte le tasche". Proprio per questo, “rinnoviamo il nostro invito ai consumatori ad acquistare sempre prodotti locali – continuano – per avere un fiore fresco e di qualità, oltre che per sostenere un settore fondamentale del made in Italy e del made in Liguria. Un comparto che vale oggi 2,57 miliardi di euro, con il coinvolgimento di 27mila aziende florovivaistiche attive in Italia su 30mila ettari coltivati a livello nazionale, che garantiscono il lavoro lungo tutta la filiera a 200mila persone".

Acquistare fiori locali, insomma, è ancora una volta un ottimo modo per sostenere la floricoltura della nostra bella Liguria, settore cardine e fiore all’occhiello dell’economia regionale, ormai da tempo costretta a scontare le difficoltà legate alla pandemia e ai rincari energetici. "La floricoltura e il florovivaismo liguri – concludono Boeri e Rivarossa – devono tornare a vivere un nuovo slancio, per difendere le aziende, l’occupazione, l’ambiente e il territorio".

L'eccellenza florovivaistica ligure fa capo a un comparto storico della nostra economia, concentrato per il 95% tra le province di Imperia e Savona. Nella prima troviamo aziende impiegate nella coltivazione di fiori e piante ornamentali di rinomata importanza, la cui produzione in modo ecocompatibile sui terrazzamenti tipici della zona e il cui commercio coinvolge letteralmente tutto il mondo. Non a caso, proprio qui, accanto alle celebri fronde di verde ornamentale, troviamo una produzione floricola che si conferma indiscussa protagonista del mercato ligure, di cui i fiori recisi continuano a essere intramontabile e rinomato simbolo nel mondo: ranuncoli in primis. Nella seconda, invece, si concentra invece la stragrande maggioranza delle coltivazioni di piante in vaso, la cui produzione si trova principalmente nella piana di Albenga.

Proprio qui, infatti, vengono prodotti annualmente circa 150 milioni di vasi, 102 dei quali solo di piante aromatiche (rosmarino, lavanda, timo, salvia, menta, maggiorana, prezzemolo, erba cipollina, dragoncello et similia), cui si aggiungono 24,5 milioni di vasi di margherite, 1,2 milioni di vasi di dimorfoteca, 3,3 milioni di vasi di piante annuali (violette ed altre), 6 milioni di vasi di ciclamini, 1,2 milioni di vasi di poinsettia (più comunemente nota come stella di Natale) e 2,1 milioni di vasi di crisantemi.