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Attualità

Gli strazianti racconti di dieci donne in Liguria dopo il trauma della perdita di un caro. Guardiani, pastai, militari, ogni caduto una storia: "I russi non sono più fratelli". "Sognavamo di invecchiare con il nostro compagno"
4 minuti e 48 secondi di lettura
di Michele Varì
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GENOVA -"Tutte le sere telefonavo a mio marito Roman, poi una sera non sono riuscito più a rintracciarlo... ".


E'  solo una delle tante storie piene di dolore che raccontando dieci donne, dieci vedove ucraine che hanno perso il marito in guerra. Uomini, militari che sapevano di poter morire, ma anche genitori che hanno scelto di andare a combattere nonostante potessero non farlo per avere il coraggio di guardare negli occhi i figli costretti a scappare dalle loro case e dal loro Paese.

Le dieci vedove nei giorni scorsi sono state accolte dalla comunità ucraina di padre Vitality Tarasenko presso la chiesa di Santo Stefano, nel centro di Genova, dove sono arrivate da Kiev grazie a un progetto per fare un percorso terapeutico guidate da una donna anch'essa vedova, una psicologa che ha scelto di dedicare la sua vita a curare queste ferite. Il progetto, chiamato "Un abbraccio dal mare", è stato ideato da una savonese, Cristina Bicceri, e realizzato grazie al contributo dell'Unione Industriali di Savona, del Comune di Finale e di ArciMedia. Quest'ultima ha anche coordinato la raccolta fondi, mentre "Pokrova", l'associazione degli ucraini di Savona, ha organizzato il viaggio.
Padre Vitality svela anche che adesso gli ucraini non fuggono più dalle loro case perché l'esercito ha dimostrato che può resistere e non si teme più una grande invasione dei russi. "La speranza di tutti i profughi è tornare nelle loro case"

Le storie raccontate dalle vedove e tradotte da padre Tarasenko graffiano il cuore:

"Tutte le sere telefonavo a mio marito Roman, poi una sera non sono riuscito più a rintracciarlo... e allora ho telefonato a chi poteva sapere qualcosa. Era il 2016.
Cosa penso di questa guerra che mi ha strappato mio Roman a soli 36 anni? Purtroppo siamo nati in questo tempo e questa guerra serve per difendere la libertà della nostra nazione e del nostro popolo. Io e Roman abbiamo fatto una vita molto bella, sempre d'accordo, con due figli e sono molto onorata di avere avuto e di avere mio marito. Noi siamo molto orgogliosi del nostro popolo e vogliamo che tutto il mondo sia in pace. Io mi trovavo nella mia casa: ma c'è uno che è arrivato nella nostra casa,  i nostri uomini sono morti solo per difendere il nostro Paese, la nostra terra, i nostri figli. Noi adesso preghiamo per i nostri uomini, stiamo insieme per cercare di fare un lavoro e trovare un modo per sopravvivere a questa perdita e poi aiutare gli altri, perchè mentre noi parliamo c'è qualcuno che sta bombardando la nostra terra e qualcuno sta perdendo il proprio marito, figlio, fratello.
Roman era militare, quando ho scelto di sposarlo lui me lo aveva detto, "guarda che hai scelto un militare e allora  devi essere pronta a tutto, ma in quel momento non potevo immaginare che potesse succedere qualcosa del genere con i nostri vicini".

Ma la Russia, il popolo russo, non erano fratelli?
"La cosa certa è che ora non siamo più fratelli, noi abbiamo la nostra storia e le nostre tradizioni, e crediamo che Dio sia dalla nostra parte, noi non abbiamo invaso nessuno, non vogliamo prendere niente, non rubare niente, "

Stiamo facendo abbastanza noi Italia, noi Europa?

"Siamo molto grati ai nostri amici italiani" risponde un'altra vedova che oltre a perdere il marito ha visto ferire in guerra anche il figlio maggiorenne: "Io ho vissuto un momento molto difficile perchè sia mio marito che mio figlio sono andati a difendere la nostra nazione. Mi marito non era un militare, lavorava in fabbrica di pasta, mio figlio maggiorenne invece è uno studente, lui è stato ferito ed diventato disabile.
Se vale la pena di fare la guerra? Nessuno dovrebbe dare la vita in circostanze come queste, tutti avevamo altri sogni e desideri, non perdere la vita così. In questi giorni per festeggiare il compleanno di due di noi, due vedove, siamo andati a vedere il sole che sorge  sulla spiaggia di Finale Ligure, dove siamo ospitati. Abbiamo visto una bella immagine: due persone molto anziane abbracciate che andavano sulla spiaggia a raccogliere quello che il mare portava. Ognuna di noi pensava di avere una vecchia così, di stare abbracciati così con il proprio marito e camminare su una bella spiaggia osservando il tramonto del sole

Cosa pensate di Putin e di Zelensky?

"In ogni Paese c'è qualche problema, ma ogni Paese indipendente deve poter risolvere i propri problemi da solo,  questo non può essere un motivo per aggredire o invadere qualcuno. Noi siamo molto grati a tutto il mondo e soprattutto l'Italia, perchè voi difendete noi, dove è arrivata l'armata russa non c'è più la vita ma solo morte e distruzione. Quanto finirà questa guerra? "Nessuno può saperlo. Mio marito ha perso la vita nel 2022 quando molte persone sono morte perchè non avevamo le armi per difenderci, per questo siamo molto grati per ogni aiuto che ci date"

Avete mai pensato di arrendervi per fermare la guerra?

Abbiamo già subito le conseguenze della guerra, purtroppo i russi non sono persone con cui dialogare. Se qualcuno invade la tua casa non puoi dialogare con lui, devi prima mandarlo via, solo dopo parlare


Un'altra vedova racconta: "Mio marito Ladislao non era più giovane, i nostri figli adesso si trovano in un altro paese, mio marito era molto tranquillo, faceva il guardiano in una banca, poteva anche non andare a fare la guerra per motivi di salute, ma quando gli ho chiesto perchè vai a combattere  mi ha risposto, "quando i nostri figli torneranno a casa dove torneranno se non ci sarà la nostra casa e il nostro paese, e allora lui è andato, come tutti gli uomini, anche se  lui era uno dei più anziani. Tutta la nostra nazione è  pronta a difendere il nostro Paese e vogliamo che tutto il mondo senta la nostra voce: l'Ucraina c'è e ci sarà sempre".

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