GENOVA - Sono 97 i giornalisti iscritti all'Ordine della Liguria da oltre 50 anni. Presso la sala trasparenza il presidente dell'Ordine Ligure Filippo Paganini, il vice Franco Po e i consiglieri Emanuele Rossi, Fabrizio Cerignale e Licia Casali hanno consegnato le targhe ai veterani del giornalismo ligure.
"In occasione del sessantesimo anniversario della fondazione dell'Ordine Giornalisti avvenuta nel 1963 - ha spiegato il presidente Paganini - abbiamo pensato a coloro che hanno fatto la storia del giornalismo negli anni sessanta e settanta. Una rimpatriata che ha consentito di ritrovare volti noti, direttori, caporedattori, redattori e corrispondenti dei tanti giornali cartacei e le prime Tv private. È un riconoscimento a una generazione che ha saputo innovare e rinnovare l'informazione".
Tra i premiati dal riconoscimento c'è Franco Manzitti, oggi editorialista di Primocanale che ha raccontato la storia degli ultimi 50 anni di Genova e non solo: "È un bel riconoscimento che fa venire un po' di nostalgia per un periodo che è stato carico di entusiasmo, un tempo nel quale i giornali incrementavano le vendite. Quello che rimpiango è che avevamo una grande libertà di espressione. Ho lavorato in undici giornali cambiando quando volevo, è stata una grande fortuna che non vedo nel futuro del giornalismo".
Oggi i tempi del giornalismo richiedono immediatezza a scapito dell'approfondimento e della cura di articoli e servizi. "La nostra generazione ha insegnato a tanti giovani e ha avuto il tempo per farlo e per curare gli articoli, avevamo il tempo per produrre con qualità. E proprio dalla qualità bisogna ripartire. Questo lo può fare la scuola. Oggi assistiamo a un peggioramento del linguaggio usato dai giovani, d'altronde con la comunicazione dei telefonini e dei social è difficile pretendere da loro una conoscenza del linguaggio estesa".
Cambiano i tempi e i modi di fare comunicazione e informazione. Il presidente Paganini sottolinea come la legge dell'Ordine sia ormai fuori tempo a causa delle modifiche che la professione ha vissuto negli ultimi sessanta anni. "Quella legge va modificata perché è stata approvata quando c'era il monopolio di Stato per la televisione, mancavano i freelance, non c'era il web, oggi invece andiamo verso nuove sfide come l'intelligenza artificiale. La nostra proposta è incentrata sull'università per la formazione dei giornalisti. Abbiamo portato una proposta che verrà portata alla Camera in autunno, speriamo che la politica faccia il suo dovere. C'è bisogno di una legge coerente con i nostri tempi e serve una informazione puntuale e qualificata" conclude Paganini.
Il riconoscimento è stato assegnato anche a Mario Bottaro, scomparso pochi giorni. Bottaro è stato lungo capocronista delle pagine genovesi del Secolo XIX, poi inviato, caporedattore centrale e infine vicedirettore. Bottaro ha insegnato per anni la professione a tanti giovani giornalisti da professore di Teorie e tecniche del linguaggio giornalistico all'Università di Genova, nel corso di laurea magistrale in Informazione ed Editoria.