GENOVA-Morte e vaccino. Parlava di questo il 'tweet' polemico di un professore dell'Università di Genova a poche ore dalla morte di David Sassoli, presidente del parlamento europeo scomparso ieri dopo una complicanza dovuta ad una disfunzione del sistema immunitario.
"Rispetto per la morte di David Sassoli. Ma è morto in seguito alla terza dose? Non c'è nessuna correlazione? Non rendete pubblica neppure l'autopsia? O non la fate neppure? Costringete la gente a vaccinarsi e a morire. State costruendo una tirannia sanitaria mai esistita prima" si legge pubblicato sul profilo Twitter del docente di filosofia Paolo Becchi. Virale il post che ha raggiunto molte persone con più di duemila commenti e mille mi piace.
David Sassoli aveva 65 anni. Era stato ricoverato in ospedale per una polmonite causata dal batterio della legionella e poi una seconda volta a fine dicembre. Sposato e con due figli, ex giornalista e volto storico del Tg1 di cui aveva anche raggiunto la vice direzione, nel 2013 era stato candidato alle primarie per il sindaco di Roma, che si conclusero con la vittoria di Ignazio Marino. Da mesi aveva annullato i suoi impegni istituzionali.
Morto David Sassoli, il cordoglio ligure-LA NOTIZIA
Dopo pochi minuti dall'esplosione della 'bomba' sui social, l'Università di Genova ha subito preso le distanze dalle dichiarazioni del professore tramite una nota. "Nell’esprimere cordoglio per la scomparsa del Presidente Sassoli, l’Università di Genova prende doverosamente le distanze dai contenuti del tweet del prof. Paolo Becchi precisando che si tratta di opinioni strettamente personali e non condivise dall'Istituzione."
"L'Ateneo tiene infatti a sottolineare che - prosegue la nota dell'Università - come sede del sapere e della ricerca, si attiene rigorosamente alle evidenze scientifiche: nel caso specifico, tutte a favore della validità e della necessità sempre più stringente di una capillare campagna vaccinale che porti il Paese e la vita di tutti verso la normalità e una rinnovata produttività".
Ma per la giunta del Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università genovese, dove il professore insegnava, 'prendere le distanze' non sembra essere abbastanza. Oggi un ultimo aggiornamento per chiarire lo sdegno nei confronti del messaggio formulato dal professore:
"Il Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università di Genova manifesta profondo sdegno e esprime costernazione di fronte a contenuti non consoni con il rispetto per le persone e per i fatti che deve informare l'operato di un professore universitario anche al di fuori di contesti accademici. Si riserva di assumere ogni iniziativa idonea a tutelare la propria reputazione e a garantire - conclude la nota - il proprio ruolo didattico-formativo".