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Attualità

C'è chi al posto dei pinoli mette le mandorle, le noci o addirittura i pistacchi; chi invece che il parmigiano reggiano e il pecorino sardo usa del formaggio qualsiasi, magari da discount. E poi c'è il basilico
1 minuto e 33 secondi di lettura
di Andrea Popolano

GENOVA - C'è chi al posto dei pinoli mette le mandorle, le noci o addirittura i pistacchi; chi invece che il parmigiano reggiano e il pecorino sardo usa del formaggio qualsiasi, magari da discount. E poi c'è il basilico genovese dop, quello di Pra' per intenderci, che viene usato e declinato nei modi più vari, viziato con del succo di limone, dello zenzero, pepe nero e spezie varie.

Il dato di Coldiretti è emblematico: "Il pesto è uno degli alimenti più taroccati al mondo. Come dimostra, del resto, la bassissima qualità dei prodotti che si trovano, ad esempio, sugli scaffali dei supermercati al di fuori dei territori italiani". 

Con l'estate sono milioni gli italiani in viaggio, molti scelgono mete estero e lì è facile imbattersi in ristoranti che propongono piatti italiani che di italiano però hanno ben poco. Il dato è chiaro: Il 60% degli italiani in viaggio all’estero per lavoro o in vacanza, dichiara di essersi imbattuto almeno una volta in un piatto o una specialità Made in Italy taroccati. E per i piatti della tradizione ligure come il pesto il dato è confermato.

A volte il 'taroccamento' viaggia su scritte nascoste come 'pesto alla genovese' senza indicare il dop (denominazione origine protetta). E allora bene ricordare la ricetta originale i cui ingredienti devono essere: basilico genovese dop di Pra', parmigiano reggiano dop (stravecchio, stagionature di almeno 30 mesi), olio extravergine d'oliva della riviera ligure dop, pecorino sardo (fiore sardo), pinoli italiani, aglio di Vessalico e sale marino grosso.

Pochi mesi fa proprio il pesto era finito al centro della cronaca per una produzione fatta negli Stati Uniti dalla Rana Meal Solutions (azienda del gruppo Giovanni Rana con sede a Chicago) dove nei barattoli compariva la scritta: "Basil pesto – 100% imported italian dop genovese basil" con il pesto destinato a essere venduto in Francia e in Spagna. Ma della ricetta del pesto originale aveva poco (leggi qui).