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Attualità

La spaccatura tra Triora e Badalucco, in materia di infrastrutture idriche, sembra insanabile
1 minuto e 40 secondi di lettura
di Alessandra Boero
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TRIORA - La tanto temuta diga, la cui realizzazione lungo il fiume Argentina all'altezza della frazione Glori (Molini di Triora) è al vaglio dei tecnici, continua a creare malumore tra la popolazione della Valle Argentina.  Soprattutto Badalucco.

Numerose infatti sono state, sono e saranno le manifestazioni di protesta da parte dei residenti e tanti, gli  striscioni, presenti praticamente in ogni angolo del  paese, con scritto "Non alla diga, no agli invasi". Proprio quest'ultimo "no" ha creato una spaccatura all'interno della Valle che non va sottovaluta. Finchè si trattava, solo ed esclusivamente della diga, Badalucco aveva immediatamente trovato l'appoggio dei comuni coinvolti nella grande opera, ovvero Montaldo-Carpasio, Molini di Triora e Triora ; a poche settimane, risale infatti, il viaggio a Roma dei rispettivi sindaci per avere delucidazioni dal Governo Centrale e ribadire il No all'infrastruttura idrica. Tutti compatti ma  sino a qualche giorno fa, quando, a Badalucco, oltre il no alla diga è comparso anche il no agli invasi...e il sindaco di Triora si è affrettato a prenderne le distanze.

"La comunità di Triora - spiega il sindaco Massimo Di Fazio - è disponibile ad accettare un certo tipo di discorso. Un invaso in prossimità  del ponte di Loreto, ad esempio, dove ci  sarebbero migliaia di metri cubi di acqua un'opera poco invasiva con un muro di soli 10 metri che non darebbe fastidio a nessuno"

Alla domanda, mirata, sulla presa di posizione della popolazione di Badalucco che non vuole sentire parlare nè di diga nè di invasi, il primo cittadino di Triora , ribadisce la sua posizione.

"Alla diga sono contrario anch'io però, non si può essere contrari a tutto.  MI riferisco agli invasi. Se si pensa di non dovere aiutare i residenti della costa è un errore. Quando sento le persone dell'entroterra che mi dicono 'noi abbiamo già dato l'acqua alla costa e non vogliamo più dargliela'  lo ritengo un pensiero, un comportamento sbagliato. A maggior ragione, confermo la volontà del comune di Triora di effettuare uno studio di fattibilità di invasi, sul territorio, che abbiamo una notevole portata d'acqua".

 

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