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Attualità

Tante le perplessità dei gestori: "Aumenti repentini e in piena stagione, situazione difficile da gestire con i clienti"
1 minuto e 55 secondi di lettura
di R.O.

GENOVA - Dal primo di agosto è scattato l'aumento della tassa di soggiorno a Genova: per bed & breakfast, case per ferie, affittacamere, case e appartamenti per vacanze e appartamenti ammobiliati ad uso turistico la spesa a persona è raddoppiata passando da 1,50 euro a 3 euro a notte; per campeggi, ostelli, marina resort e agriturismi la cifra è invece aumentata a 2 euro a notte.

Il Comune prevede un aumento degli introiti di 700mila euro rispetto al 2022, passando da 5,75 milioni a 6,45, soldi che verranno reinvestiti per interventi legati al turismo e per la manutenzione, la fruizione e il recupero dei beni culturali ed ambientali della città, nonché dei suoi servizi pubblici.

L'assessore al Turismo del Comune di Genova Alessandra Bianchi ha dichiarato che l'intento è quello di allineare "la misura con quella di città come Napoli o Milano e Bologna, quindi con le altre principali destinazioni, e calibrare l’imposta sull’attuale scenario dell’offerta dei posti letto sul territorio comunale".

Posti letto che a Genova sono 21.279, quasi mille in più rispetto ai 20.309 dell'anno scorso. Quelli delle strutture extra alberghiere sono 9.500, il 45% della disponibilità complessiva sul territorio.

I posti letto negli appartamenti ammobiliati a uso turistico sono passati da 8.068 del 2022 a 9.484 attuali, un aumento di circa 1300 unità. I posti letto nelle case vacanze sono oggi 855 (contro gli 841 del 2022) stabili gli agriturismi (44 posti letto), le locande (39), i campeggi (776), gli ostelli (563), residenze d’epoca (24) e i posti barca nei marina resort (384). Calo per bed and breakfast (da 565 del 2022 agli attuali 497 posti letto) e case per ferie (da 510 posti letto si è passati a 484). I posti letto nelle strutture alberghiere sono pressoché invariati, attestandosi sui 7.500 posti.

Nella prima comunicazione diramata l'1 agosto dal Comune la data dell'aumento sarebbe dovuta essere il 21 luglio, con una retroattività di 10 giorni, corretta in seguito dal Comune. Per i gestori delle attività extra alberghiere l'aumento è stato "troppo repentino e in piena stagione - spiega Leonardo, gestore di numerosi b&b sul territorio genovese -. Poteva essere calibrato diversamente, crea una situazione difficile da gestire con i clienti, che si trovano a dover pagare di più senza preavviso". La speranza è che i guadagni dell'aumento possano essere reinvestiti nell'accoglienza della città: "Vedo turisti arrivare in autobus e rimanere fuori da palazzi storici sotto il sole senza una panchina - commenta -. La città deve diventare più vivibile anche nelle piccole cose".

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