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Attualità

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di Redazione

GENOVA - "Per una questione di costruttiva coerenza non possiamo certo non condividere la presa di posizione dei sindacati che tutelano gli operatori della Polizia Locale che chiedono a gran voce al Comune di Genova ed alla Regione Liguria chiarimenti in merito ad un presunto impiego per un’attività che sembrerebbe non prevista per le competenze della Polizia Locale (leggiamo che l’intervento sindacale sarebbe riferito ai piantonamenti nelle REMS)".

"Sono anni che il SIAP, sindacato maggiormente rappresentativo, che conta 15 mila iscritti sul territorio nazionale e più di 500 a Genova su poco più di 2 mila poliziotti, chiede un vero coordinamento tra le forze di polizia e la polizia locale in base alle proprie competenze istituzionali. Quindi auspichiamo che finalmente a Genova, anche se il Questore D’Anna continua a mantenere un inspiegabile silenzio sull’argomento, vengano applicate correttamente le direttive giurisprudenziali contenute nel codice di procedura penale, nella legge 121/81 e nel regolamento della Regione Liguria sulle competenze della Polizia Locale".

"In questo modo potremmo ristabilire le corrette competenze sull’ordine e la sicurezza pubblica nel Centro Storico di Genova, restituendo il controllo del territorio esclusivamente alla Polizia di Stato ed i Carabinieri con il supporto collaborativo della Polizia Locale - continua -. Inoltre applicando correttamente la normativa vigente non potrà più succedere che le Centrali operative delle forze dell’ordine non siano informate preventivamente di interventi in atto di personale della Polizia Locale armato in borghese sul territorio, situazione che oltre a creare criticità operative, espone il personale interessato a gravissimi rischi per la loro incolumità fisica".

Infine per quanto riguarda l’accesso alla banca dati dello SDI è un dato oggettivo "che pur non avendone l’accesso la Polizia Locale a Genova svolga eccome attività di controllo ed investigativa sul territorio genovese, chiedendo i dati necessari per l’identificazione delle persone controllate sul territorio, attraverso il continuo coinvolgimento delle Centrali operative della Polizia di Stato e dei Carabinieri (con un forte aggravio dei carichi di lavoro su organici in grave difficoltà)", continua il comunicato del Siap.

"Inoltre, per quanto riguarda la modifica alla normativa sull’apertura della banca dati SDI alle Polizia Locale, sul territorio nazionale, che come noto è in valutazione nelle sedi governative competenti, anche se necessariamente si dovrà introdurre un seppur limitato livello d’accesso alla Polizia Locale, occorre rammentare che si tratta di una scelta da valutare con molta attenzione vista la delicatezza e la riservatezza dei dati trattati che dovranno essere gestiti nel rispetto di univoche e rigide regole di controllo su tutto il territorio nazionale così come avviene per le forze dell’ordine".