GENOVA - Sembra assurdo, eppure: 42 euro di multa per aver lasciato l'auto posteggiata con il divieto di sosta perché era la giornata dedicata alla pulizia della strada. Non ci sarebbe nulla da obbiettare, se non fosse che la sanzione è stata emessa in piena allerta meteo arancione, alle ore 7:42 di lunedì 28 agosto, in Piazza Alimonda. Assurdo immaginare la pulizia delle strade, in piena allerta, tra un acquazzone e l'altro, nel mentre che vigili del fuoco, polizia locale e i volontari di protezione civile stavano risolvendo i 130 interventi su tutto il territorio del Comune di Genova scaturiti dalle chiamate dei cittadini. Assurdo pensare che un agente abbia trovato tempo e modo per 'punire' quella che sì è un'infrazione, ma che il buonsenso in una giornata come quella non la vedrebbe in cima alla lista delle priorità. Agente troppo zelante o a caccia di incentivi? Nel caso, la prassi dei "premi produttività" non sarebbe una novità, dato che risale al 1934: ciclicamente le amministrazioni locali in Italia possono decidere di stanziarli, per dare vantaggi economici ai vigili. Leggasi, con una nota polemica, "per fare cassa". Ma non si può dire, nonostante l'incasso delle sanzioni sia una voce messa a bilancio per i comuni, ritenuta fondamentale per investire nella messa in sicurezza delle città.
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E se è vero che la vita va avanti anche con l'allerta meteo, con persone regolarmente al lavoro, scuole aperte per i ragazzi che dovevano sostenere gli esami di riparazione, aerei e treni in funzione per turisti e vacanzieri ancora in partenza, quel lunedì diversi commercianti si sono risvegliati con le loro attività allagate a causa della grande quantità d'acqua piovuta nella notte. In tanti, vedendo cadere alla sera in meno di un'ora più di 80 millimetri di pioggia, hanno spostato le loro auto dai garage o dalle zone che nelle giornate di maltempo possono essere quelle più a rischio. Oppure le hanno lasciate esattamente dov'erano, per evitare di uscire di casa durante il temporale e mettersi in pericolo.
Ecco perché quei 42 euro, 29 e 40 se pagati entro i 5 giorni, sembrano una beffa al cittadino onesto che ha ricevuto il "foglietto" e che ha provveduto a saldarlo subito, non senza mal di pancia e un legittimo mugugno.
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Eppure anche la storia più recente insegna che le multe a Genova non sempre siano così legittime. Ne è un esempio il caso delle centinaia di sanzioni per la mancata canalizzazione poi annullate, anche grazie all'intervento di Assoutenti, che ha nuovamente puntato il dito sui dati genovesi, che dal tutor in Corso Europa ai T-red miete tantissime vittime. A luglio erano già state emesse 338.238 sanzioni, di cui 108.434 rilevate tramite sistemi da remoto, che alla fine dell'anno porteranno in proiezione ad un totale di 43 milioni di euro spesi dai trasgressori. Un dato comunque inferiore ai numeri del 2022, anno in cui i genovesi hanno pagato 58 milioni in multe. Intanto i nostri canali come sempre restano aperti ai cittadini per raccogliere le vostre segnalazioni di casi analoghi al 3476766291 e al nostro indirizzo mail .