CINQUE TERRE - Duecento produttori e 21 cantine strutturate per un totale di 2000 ettolitri di vino e una media di 250mila bottiglie all’anno. La Doc Cinque Terre festeggia i suoi primi 50 anni e diventa occasione di confronto su una tematica fondamentale: il mantenimento dell’agricoltura come veicolo per la salvaguardia della cultura e dell’economia locale e come risposta al dissesto idrogeologico. L’iniziativa è stata organizzata dal Comune di Riomaggiore in collaborazione con TuttiFrutti e Camera di Commercio Riviere di Liguria.
Un momento di ascolto con chi con fatica e ostinazione mantiene il territorio: gli agricoltori sono uniti nel chiedere aiuti per muretti, trenini, reti irrigue e quote maggiori di diritti di reimpianto. Le richieste sono state messo nero su bianco in un documento presentato al confronto, che si è svolto al Castello di Riomaggiore. Tra le priorità vengono richieste infrastrutture fondamentali come gli impianti per la gestione dell’acqua irrigua con una soluzione comune e condivisa e la nascita di un soggetto unico che se ne occupi.
Fino a oggi le attività di gestione e manutenzione dei trenini a cremagliera sono state svolte dalla cooperativa agricoltura. Non è detto che la cooperativa riesca in futuro a garantire questo servizio nel suo insieme. Gli agricoltori propongono, dunque, di formare una nuova figura di manutentore che operi sul territorio che si occupi della gestione dei trenini. Inoltre, si chiede di potenziare la logistica con nuove linee e con piccole vie di accesso per mezzi agricoli.
Si chiede che il costo della manutenzione dei muri non ricada esclusivamente sulle aziende agricole. Questo già accade grazie alla compartecipazione economica data dai bandi del Parco e della Regione ma andrebbe migliorato. In particolare gli agricoltori chiedono notizie sullo stato di avanzamento lavori relativo all'iter per l'incentivo di 1 euro al metro quadrato erogato per superficie coltivata. Si propone la nascita di uno sportello a cui segnalare il muro caduto e la ricostruzione dello stesso. L'ufficio dovrà tenere un elenco temporale delle domande presentate e finanziarle. In questo modo si potrebbe garantire un costante lavoro di manutenzione sul territorio. In merito ai diritti reimpianto, i viticoltori sottolineano che la quota percentuale assegnata alla Liguria non sia sufficiente a coprire le esigenze di ampliamento e recupero necessarie.
Sul tema è intervenuta la Presidente del Parco nazionale delle Cinque Terre Donatella Bianchi: “L’entrata nell’elenco vigneti storici riconoscerà premialità importanti come priorità per finanziamenti del Psr. L’elenco può essere considerato come uno strumento cruciale e permetterà di riconosce il ruolo di pubblica utilità degli agricoltori. Con l’elenco dei vigneti storici potremmo superare il problema dei diritti di reimpianto, chiedendo una quota a parte destinata ai parchi nazionali. Anche l’approvazione dello schema di piano sarà uno strumento importante. Norme e regolamenti dovranno essere scritti e definiti a breve ed entro il 2024 avremo un nuovo piano del Parco. L’Ente potrà anche raddoppiare il proprio personale e ho richiesto che la prima assunzione sia di un agronomo”.