GENOVA - Sono tante le segnalazioni per quella che sembra una vera e propria invasione di mosche per le vie della città.
Da Castelletto al Porto Antico fino a Sampierdarena: sono tante le segnalazioni arrivate alla redazione di Primocanale.it. Le stesse sono stante anche raccolte dall'Ufficio Animali del Comune di Genova.
"Non è niente di preoccupante". A spiegarlo a Primocanale è il professore Giorgio Chiaranz, del dipartimento di scienze della terra e dell'ambiente dell'Università di Genova oltre che naturalista e esperto in gestione della fauna urbana e pest management.
"Le condizioni climatiche di questo settembre e ormai ottobre sono assolutamente ottimali alla proliferazioni delle mosche. Inoltre, siamo all'arrivo del fine stagione di questi animali e quindi depongono molte più uova", racconta.
Il caldo, che comunque dovrebbe finire tra poco, non è però l'unico fattore che aumenta la presenza delle mosche in città. Si tratta di un vero e proprio mix di fattori, tra cui alcuni odori che risultano "irresistibili" per questi insetti. Dalle sostanze dolci come lo zucchero e la frutta alla presenza di anidride carbonica, contenuta ad esempio nella birra, fino ai cadaveri di piccoli animali come i topi.
Ratti in città, l'esperto: "A Genova contro i topi è una battaglia" - CLICCA QUI
E proprio dei ratti parliamo in questo caso, visto che in città sono in corso diverse derattizzazioni che, di conseguenza, producono cadaveri che a loro volta attirano le mosche. Anche in questo caso, "non c'è niente di cui preoccuparsi. I topi vengono recuperati in giornata e in questo periodo stiamo facendo interventi mirati e importanti. Ma non è l'unico problema: parliamo poi dei bidoni dell'umido. Ci sono tante persone che anche se il bidone è vuoto decidono di lasciare i sacchetti appoggiati a terra e così si creano le condizioni perfette per attirare le mosche".
Genova, a breve l'esperimento nei tombini della Foce per combattere le zanzare - LEGGI QUI
Questi insetti muoiono quando le temperature scendono sotto ai 15 gradi e spariscono praticamente del tutto sotto ai 10. "Tra quindici giorni non si sentirà più parlare di mosche ma inizierà a esserci il problema delle cimice che per ripararsi dal freddo vogliono entrare in casa".