GENOVA - "Palestina libera" e "difendere la terra non è reato" questo il grido che arriva dalla comunità palestinese a Genova scesa in piazza Caricamento per far sentire la propria voce dopo il riacutizzarsi delle tensioni tra Israele e Hamas l'organizzazione politica e paramilitare palestinese. Donne, bambini e uomini in piazza a Genova per chiedere libertà per i palestinesi, di fatto una regione geografica compresa tra Mar Mediterraneo, fiume Giordano, Mar Morto, Mar Rosso ed Egitto.
Un tema di geopolitica complicato e complesso che da oltre 75 anni fa vivere due popoli in continua tensione. Da una parte Israele che in questi giorni vive l'attacco subito dai suoi cittadini da Hamas, dall'altra la Palestina che chiede l'autodeterminazione del proprio popolo che da secoli vive e abita in quei territori e reclama quindi la creazione di uno stato riconosciuto a livello internazionale.
In circa 300 sono scesi in piazza tra bandiere palestinesi, slogan e la voglia di libertà e pace. "Da 75 anni i palestinesi subiscono bombardamenti, l'attacco di Hamas non è un caso isolato ma va contestualizzato alla situazione geopolitica. La popolazione desidera giustizia e libertà".
Manal Hlou, giovane marocchina è scesa in piazza al fianco dei palestinesi racconta: "Quando gli israeliani attaccano la Striscia di Gaza abitata dai palestinesi che vivono come in gabbia in quella terra nessuno dice nulla: la tv e i social non ne parlano e diffondono menzogne. Bisogna strappare questo problema dalla radice, è come un tumore creato dall'America. I palestinesi vogliono la pace e avere il proprio posto dove vivere. Tanti palestinesi vivono senza acqua potabile, senza energia elettrica. Oggi la parola pace sembra non esistere più, anche i palestinesi l'hanno persa ma noi dobbiamo recuperare tutta l'umanità e portare".