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Attualità

Il Covid aveva causato un picco negativo di affidi, non solo per le difficoltà delle famiglie ma anche per la diminuzione della capacità del sistema collettivo di protezione dei bambini di individuare le situazioni a rischio per le poche attività in presenza
2 minuti e 11 secondi di lettura
di Riccardo Olivieri

GENOVA - Aumentano i bambini in affido a Genova: ad oggi sono 245, una lenta risalita dopo il calo verticale dovuto alla pandemia. Il dato è emerso durante il seminario “Narrare l’affido. Storie di crescita e accoglienza nella comunità educante”.

Durante il periodo Covid c’era stato un picco in discesa degli affidi dato dalla difficoltà delle famiglie ad accogliere e per la capacità del sistema collettivo di protezione dei bambini di individuare le situazioni a rischio: la didattica a distanza per esempio ha depotenziato la capacità delle scuole di individuare le situazioni a rischio e le segnalazioni sono diminuite.

Da metà del 2022 le famiglie hanno ricominciato ad aprirsi all’affido. “Genova è una città che accoglie, città di porto, dove la gente arriva e si deve sentire a casa, anche le persone, le famiglie e i bambini più fragili - spiega Luana Luiu, responsabile unità operativa minori e famiglia del comune Genova -. Devono avere le stesse opportunità degli altri. Chiediamo alle famiglie di aprirsi e offrire assistenza”.

L’affidamento ha un iter più semplice della dizione. Famiglie e singoli possono rivolgersi ad un ambito territoriale sociale e manifestando interesse avviano un percorso di conoscenza, “perché noi vogliamo trovare la famiglia giusta per ogni bambino” spiega ancora Luiu.

“A Genova c’è una lunga storia di affido, è stato uno dei comuni fondatori del coordinamento sull’affido familiare - dichiara l’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Genova Lorenza Rosso -. Festeggiamo 40 anni della legge 184 del 1983 (che sancisce il diritto per ogni bambino di avere una famiglia, ndr) con un convegno che deve avere una doppia funzione: informativa, per rilanciare questo istituto per noi fondamentale, non è un bambino che definitivamente andrà a stare in una famiglia ma un appoggio alla famiglia in un momento di difficoltà per far crescere il suo bambino; l’altro aspetto è non lasciare sole le famiglie che si occupano di bambini in affido. Serve sinergia coi servizi e su questa scia a gennaio abbiamo sottoscritto un protocollo con le associazioni per ricreare o comunque rafforzare questo rapporto coi servizi sociali di sostegno alle famiglie”.

I minori non accompagnati a Genova invece sono circa 550. Per loro è più raro il percorso dell’affidamento perché spesso quando arrivano sono già grandi e non più bambini.

È importante promuovere l’affido e favorire l’accoglienza dei minori - ha spiegato la psicologa di Asl3 e collaboratrice del comune nel progetto di affido familiare Alessandra Specchiulli - Ce lo dice la legge che i minori è opportuno collocarli in famiglie piuttosto che in una struttura. E gli studi dimostrano che in famiglia un bambino può crescere con un legame di attaccamento più sicuro”.

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