GENOVA - Arriva anche in consiglio comunale a Genova il tema della sicurezza sui bus pubblici di Amt. Negli ultimi mesi si sono ripetuti casi di violenza all'interno degli autobus. A portare il tema al centro delle discussioni di Palazzo Tursi è stato il consigliere di Vince Genova Valter Pilloni che ha riportato la preoccupazione del personale conducente che teme per la propria incolumità soprattutto "negli orari notturni e su linee periferiche" con il consigliere che ha chiesto un incremento di attività di vigilanza notturna sui mezzi.
L'assessore alla sicurezza Sergio Gambino ha chiarito: "Dai tavoli di confronto è emerso che Genova, rispetto alle questioni di sicurezza sui mezzi pubblici, è una realtà invidiabile rispetto ad altre città metropolitane. Il che non vuol dire che non ci siano problemi, ma solo che il problema è più contenuto rispetto ad altre città".
L'assessore ha ricordato che "su tutti i mezzi è presente un pulsante di emergenza attivabile dall’autista che è collegato direttamente alla centrale operativa di Amt che può chiamare il 112 per l’intervento. Tutti i mezzi di ultima generazione, inoltre, sono dotati di telecamera a bordo e abbiamo fatto riunioni sia con il questore che all’interno del Comitato provinciale di sicurezza per coordinarsi soprattutto per le ore serali per pensare a dei presidi non fissi – fissi sarebbero impensabili su ogni mezzo – e con la polizia locale e le altre forze dell’ordine sono stati attivati sopralluoghi a campione sui bus, soprattutto sulle linee che i sindacati hanno segnalato come problematiche".
Il venerdì e il sabato Amt ha attivato un servizio di guardie giurate sulle linee critiche. Quest’estate sono state presenti sulla linea di San Carlo di Cesa, che in estate ha dato problemi con alcune persone dirette ai laghetti e sono stati fatti presidi fissi con l’Associazione nazionale carabinieri per dissuadere comportamenti errati.
"A nostro avviso servirebbero controlli capillari in borghese sui mezzi atti anche a punire comportamenti scorretti e non consoni - spiega Roberto Piccardo, segretario regionale della Ugl Fna -. Sulla gestione delle immagini registrate abbiamo più volte ribadito che dovrebbero essere le autorità a poter accedere da remoto alle immagini, avevamo chiesto di dotare, su base volontaria, bodycam ai lavoratori che ne fanno richiesta, quindi non obbligatoria. Questo sarebbe oltre ad un deterrente una garanzia di rintracciare eventuali aggressori" con l'Ugl che la settimana ha scioperato proprio per chiedere attenzione sul tema. "Le guardi giurate per come sono oggi servono a poco - spiega ancora Piccardo -, fanno Caricamento-Sestri e viceversa, dopo un certo orario servirebbero su ogni mezzo" con l'Ugl che chiede ai dirigenti di Amt di intervenire per garantire la sicurezza sui mezzi.