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Attualità

Il sindaco Missarelli sui lavori in A26: "Chiudere i cantieri in estate è assurdo, del milanese che va in ferie non me ne frega nulla ma del masonese che va al lavoro sì. I lavori vanno fatti ma così dilatiamo i tempi e i cantieri durano il doppio"
4 minuti e 25 secondi di lettura
di Andrea Popolano

MASONE - Un treno merci che si guasta tra Rossiglione e Campo Ligure. Un lunedì mattina di ritardi e pesanti disagi per chi si muove dalle vallate dell'entroterra verso Genova via treno. Persone costrette ad aspettare oltre un'ora per potersi mettere in viaggio e raggiungere il proprio posto di lavoro. E poi gli studenti obbligati, se va bene, a saltare la prima ora di scuola.

Un incubo che ritorna per chi abita in vallata. E qualcuno potrebbe dire: vabbè, oggi con il treno è andata così ma c'è sempre l'alternativa autostradale. E sì, più o meno. Perché lungo la A26 nel tratto che da Masone collega alla A10, e quindi a Genova, i cantieri e i restringimenti di carreggiata sono una costante. E dove ci sono i cantieri ci sono le code, specialmente nelle ore di punta al mattino e all'ora del rientro a casa.

E allora l'unica vera certezza oggi è la SS 456 del Turchino, sempre percorribile, almeno per chi scende da Masone, come racconta il sindaco Omar Missarelli: "Da Masone a Voltri è perfetta, i masonesi lo sanno, ci mettono 15 minuti in più ma almeno arrivano a Genova". Ma non tutto va a meraviglia nemmeno sulla storca strada che scavalla i monti. Da Masone verso Ovada c'è qualche problema. "A Campo Ligure c'è un ponte a  senso unico alternato perché stanno facendo i lavori per rinforzarlo - spiega ancora il sindaco di Masone -. E poi tra Rossiglione e Ovada c'è una frana che Anas Piemonte ha garantito che verrà sistemata entro febbraio, non crea problemi alle macchine ma ai camion sì. Tanto è vero che quando devono passare in quelle zone escono dalla A26 attraverso un varco presente alla stazione dello Stura".   

I lavori in autostrada non mancano. Cantieri sono presenti per permettere la manutenzione della galleria Manfreida andrà avanti fino a venerdì 22 dicembre. Ma anche nel tratto a salire verso il Piemonte non mancano i cantieri permanenti: in questo caso i lavori riguardano le gallerie Setteventi, Ciutti e Curli e poi ancora un altro cantiere per i lavori tra le gallerie Poggio–Lagoscuro e l'adeguamento della galleria Castello. I Comuni delle vallate in accordo con la Città Metropolitana di Genova e l'Amt hanno rivisto il piano di trasporto pubblico da Genova verso l'entroterra rafforzando il trasporto proprio lungo la strada del Turchino a scapito della A26 (Clicca qui). In questo caso il nuovo servizio verrà valutato nel corso della settimana ed eventualmente apportate le modifiche.

"I lavori per la messa in sicurezza vanno fatti, nulla da eccepire - spiega il primo cittadino di Masone Missarelli -. Sono invece contrario al fatto che si debba sempre favorire il prescindere chi va in ferie. Del milanese che va ad Arenzano o in Riviera non me ne frega nulla, ma del masonese che va al lavoro, quello sì che mi interessa. Chiudere i cantieri in estate la vedo come una cosa assurda. Andiamo a dilatare degli interventi che poi vedono durare i cantieri il doppio del tempo. Se gli interventi sono da fare si fanno, il pericolo c'è ad agosto come a novembre, si parte e si finisce. Si chiude veramente quando c'è l'emergenza".

Se oggi la garanzia è il Turchino un tempo lo erano le ferrovie per chi scendeva dalla valle. Il sindaco di Masone ricorda come tra la fine degli anno '90 e l'inizio del Duemila i treni arrivavano sempre a Genova e poi si tornava a casa "anche con la neve. Oggi se nevica levano i treni e mettono le corriere, non proprio la soluzione migliore" spiega Missarelli. Il problema al treno merci di questo lunedì ha costretto a stare tutti fermi in banchina o in stazione in attesa che il guasto venisse risolto. La linea ha un solo binario e se si guasta un merci è un problema "perché negli scambi non possono restare in quanto troppo lunghi - precisa il sindaco di Masone -. Dal Pnrr sono stati stanziati 84 milioni di euro, oltre 20 serviranno per rimuovere la storica frana a Mele che obbliga i treni a transitare a velocità ridotta con deviazione. Il resto serviranno per ammodernare la tratta". I fondi Pnrr hanno una scadenza, la data cerchiata di rossa è il 2026, entro quell'anno i lavori dovranno essere completati. Pena: le sanzioni dell'Ue.

Sul tema è intervenuta anche la prima cittadina di Rossiglione Katia Piccardo che su Facebook ha commentato: "Far passare un treno merci claudicante pochi minuti prima del passaggio (dato ampiamente noto e consolidato) dei treni di studenti e lavoratori che ancora resistono (stoici pendolari ogni giorno, ogni anno), è tirare un calcio nei denti al territorio. Inutile riempirsi la bocca di impegno nella lotta allo spopolamento delle aree interne se poi si avalla o non si controlla questo. Noi sindaci con il Comitato abbiamo battagliato anni su quanto sia proibitiva la linea a binario semplice, siete riusciti a dirci che non si può fare nulla per dotarsi degli interscambi che abbiamo chiesto e richiesto allo sfinimento (nonostante gli 84 milioni di euro del Pnrr), lasciatevi dire che finché non capirete che il servizio ferroviario, il trasporto pubblico, le infrastrutture sono il sale della vita, sono ossigeno puro per la sopravvivenza di queste terre, finché non capirete che l'efficienza e l'affidabilità dei collegamenti sono la scommessa più importante per il futuro delle nostre Valli, finché non vi metterete nella zucca questo saremo sconfitti. Ancora prima di cominciare".