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Attualità

Il presidente Antonio Gozzi parla della situazione della siderurgia in Italia: "Siamo campioni di decarbonizzazione"
1 minuto e 37 secondi di lettura
di Redazione

GENOVA - "Bisognerà aspettare l'assemblea dei soci di Acciaierie per l'Italia del 23 novembre perché fare ogni ragionamento oggi è prematuro. Credo che l'assemblea sarà la sede nella quale si capirà se Mittal è disponibile a capitalizzare l'azienda nella misura proporzionale alle sue quote sociali o se pretende che, pur rimanendo in maggioranza, che tutti i soldi ce li metta lo Stato, il che mi sembrerebbe francamente molto difficile da accettare. Prima dell'esito dell'assemblea preferisco non esprimermi". Lo ha detto il presidente di Federacciai, Antonio Gozzi a margine dell'incontro "Una Nuova Sinergia: Siderurgia ed Energia per l'Acciaio Green", organizzato da Federmanager Liguria parlando della situazione dell'ex Ilva.

Per quanto riguarda la situazione della siderurgia nel nostro Paese "purtroppo parlare di acciaio italiano spesso per i media significa parlare di punti di crisi mentre, invece, si tratta di un settore assolutamente di eccellenza - spiega Gozzi -. Siamo i primi in Europa e tra i primi del mondo dal punto di vista dell'efficienza e dalla qualità di produzione. Non bisogna parlare con il linguaggio e la retorica della crisi ma bisogna usare i codici dello sviluppo e della crescita".

"La frontiera è quella della siderurgia green - ha ricordato Gozzi - e la siderurgia italiana è campione europeo di decarbonizzazione perché non esiste un altro paese europeo che ha più dell'80% della propria produzione di acciaio fatto con il forno elettrico, e ricordo sempre che una tonnellata di acciaio prodotta da forno elettrico emette dieci volte in meno il Co2 rispetto alla stessa tonnellata prodotta con carbone. Noi vogliamo arrivare ad essere totalmente green all'orizzonte del 2030, oggi il footprint carbonico delle nostre produzioni è quello dell'energia elettrica che compriamo in rete, che per il 35% proviene da fonti rinnovabili e per il 65% ancora con fonti convenzionali. Noi stiamo cercando di trovare il modo di approvvigionarci di energia elettrica con un "baseload" totalmente decabonizzato all'orizzonte del 2030, e se riusciamo a fare questo saremo il primo paese al mondo a produrre un acciaio totalmente green".