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Attualità

Il presidente Lupi: "Dati necessari per la programmazione futura"
3 minuti e 13 secondi di lettura
di Alessandra Boero
 
Nel 2022, il valore aggiunto prodotto dal sistema produttivo della provincia di Imperia mostra una accelerazione della crescita, evidenziando un incremento del +8,1%, seguendo la brillante ripresa di tutta la regione (+9,7%) ed in modo più marcato rispetto al dato nazionale (+6,9%). La spinta, proviene soprattutto dall’industria in senso stretto, che cresce del +23,4%.Positivo anche l’andamento del comparto commercio-turismo-trasporti (+11,1%) e seppur meno marcate, buone anche  le performance dell’agricoltura che, con un +0,6% di crescita, si attesta poco al di sopra di quanto prodotto nel 2021. Questi i dati emersi dal report del centro studi Tagliacarne
 
Alla fine del 2022, le 25.182 imprese di Imperia registrate costituiscono quasi il 16% dell’intero patrimonio produttivo ligure, riducendosi nell’anno di 15 unita. Una sostanziale stabilità che cela una evoluzione strutturale e settoriale interna. Nel primo semestre del 2023, le imprese registrate (-0,5%) ed attive (-0,2%) in provincia di Imperia diminuiscono ad un tasso simile a quello regionale e nazionale.
 
Il commercio estero:  sono oltre 240 le imprese della provincia di Imperia che esportano, coinvolgendo circa 2,9 mila addetti. A partire dal 2021 le esportazioni provinciali hanno ricominciato a crescere. Nel 2022, l’export locale è cresciuto del 19,4%, un valore simile alla media nazionale. 
Nel 2022, il tasso di occupazione provinciale (Imperia 71,9%; Italia 51,1%) continua a crescere, raggiungendo una cifra di quasi 81.000 occupati che supera anche il valore pre- pandemico del 2019. L’accelerazione occupazionale nel triennio 2019-2022 e del 4,3%, quasi il doppio di quella ligure. Tale dinamica è da attribuirsi integralmente alla componente maschile, il cui specifico tasso di occupazione cresce di 5,7 punti nel corso del 2022.
 
Le previsioni sulla domanda di lavoro nell’industria e nei servizi per il 2023 evidenziano circa 2.200 entrate di personale che accelerano nel terzo trimestre 2023 rispetto a quanto registrato nel medesimo periodo del 2022.
 
La popolazione:  nel 2022, seguendo un andamento di medio periodo, la popolazione imperiese diminuisce di 429 unità, pari al (-0,21%), percentuale analoga a quella registrata a livello nazionale, attestandosi poco sopra le 208.000 unita. L’indice di vecchiaia, non lontano dal dato regionale, e di quasi 70 punti superiore a quello del Paese. Il quoziente di mortalità è, ovviamente, alto, mentre il quoziente di
natalità si mantiene al di sotto rispetto alla media italiana. 
 
Il credito: in provincia, il grosso dei prestiti bancari è diretto alle famiglie (57,9%). Nell’arco del triennio, i prestiti alle famiglie aumentano ad un tasso analogo a quello nazionale, superiore al dato ligure, mentre l’incremento complessivo dei prestiti alle imprese di tutte le dimensioni e forme societarie è meno marcato.
 
Il turismo: nel 2022, sia gli arrivi (2,3 milioni; +46,8%) che le presenze (quasi 900 mila; +37,1%) sono cresciuti ad Imperia più rapidamente del resto della regione (rispettivamente +39,5% e +31,2%),  Si riduce, tuttavia, la permanenza media (da 3,8 giorni a 3,6 giorni), soprattutto per effetto della domanda nazionale (da 4,1 giorni a 3,9) e di quella dei Paesi europei non Ue, come la Svizzera (da 4,5 giorni a 4,1), e dalla Germania (da 5,1 giorni a 4,8).
 
 
 
Il mercato immobiliare: il numero di transazioni normalizzato (NTN) è stato di 4.774 nell’intera provincia nel 2022, con una variazione percentuale positiva rispetto all’anno precedente (+8,9%). Tutte le macroaree provinciali registrano un trend positivo, ad eccezione delle macroaree Colline Valle Impero (-13,4%) e Dianese (- 0,6%), con un dato particolarmente significativo nelle macroaree Colline Sanremesi
(+53,6%) e Comuni Montani (+23,0%).
 
L’economia del mare: in un contesto regionale nel quale la blue economy costituisce l’11% del valore aggiunto complessivamente prodotto, l’economia del mare imperiese incide per il 7% sul valore aggiunto, il 10% della sua occupazione ed il 9% delle sue imprese. Si tratta, per ognuno dei parametri analizzati, di un valore pari a più del doppio di quello medio nazionale.
 
La produzione agricola : nel 2022 il calo dei volumi di produzione ha caratterizzato tutti i comparti produttivi tranne quello frutticolo, florovivaistico e le attività secondarie. L’annata è stata negativa per le coltivazioni (-2,5% in volume), con sensibili decrementi per la produzione, tra l’altro, di olio d’oliva (-14,6%) e vino (-0,8%). Positivo il risultato del comparto florovivaistico (+1,1% in volume).
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