GENOVA - "Non ci lasceremo sorvolare": è il monito nello striscione di protesta che ha aperto la manifestazione contro la costruzione della funivia tra la stazione marittima di Genova e forte Begato, organizzata dai comitati di cittadini di Oregina e Lagaccio, Auser, Cgil, Italia Nostra, Legambiente, Wwf e altre associazioni.
"I piloni non li vogliamo", "il Lagaccio non è Cortina" e "no alla funivia": sono stati alcuni degli slogan scanditi dal centinaio di manifestanti che hanno partecipato al corteo dalla stazione ferroviaria di Principe all'ex caserma Gavoglio, in piazza anche una banda musicale.
"Tra gli aspetti negativi del progetto ci sono: 40,5 milioni sottratti alla riqualificazione dei forti genovesi, - è scritto in una volantino - l'esclusione dei forti Diamante e Sperone dal progetto di riqualificazione attraverso una svendita dei forti ai privati per farne ristoranti e alberghi, il mancato miglioramento del trasporto pubblico, i costi di gestione a carico di Amt, il sorvolo di un quartiere densamente popolato con due tralicci alti 70 metri previsti in mezzo alle case".
"Le amministrazioni Bucci e Toti sembrano non ascoltare le voci di chi vive il quartiere quotidianamente. - attacca il capogruppo di Linea Condivisa in Consiglio regionale Gianni Pastorino - Non possiamo accettare progetti invasivi di questo tipo senza un adeguato coinvolgimento della comunità. Il quartiere ha bisogno di soluzioni concrete e sostenibili, come strutture verticali che facilitino la mobilità dei residenti più deboli. È incredibile pensare che progetti come l'ascensore in via Adamo Centurione siano rimasti solo sulla carta".