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Attualità

Le parti si impegnano a costituire una rete per la condivisione di tutte le informazioni utili a favorire la gestione coordinata e integrata delle misure del lavoro a distanza e di flessibilizzazione degli orari, previsti anche spazi per il coworking
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di Redazione

GENOVA - L'avvio di numerosi cantieri che avranno un alto impatto sul traffico cittadino rischia di paralizzare Genova: per questo è stato firmato questa mattina, presso il Salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi, il protocollo d’intesa con cui il Comune ha coinvolto istituzioni, enti pubblici e privati e imprese nella definizione di forme di utilizzo coordinato degli strumenti di lavoro a distanza (smart working) e di flessibilizzazione degli orari.

Il protocollo era stato approvato agli inizi di ottobre dalla Giunta comunale, su proposta degli assessori alla Mobilità Matteo Campora e al Personale Marta Brusoni. Numerosi gli enti e le aziende che hanno deciso di aderire: Regione Liguria, Città Metropolitana, Confindustria, Camera di Commercio, Iren, Rina, Leonardo, Asl 3, Casa della salute, Liguria digitale, Unige, Costa, ABB, IIT, TIM, Hitachi Rail, Autostrade, Anas, Legacoop, Anci Liguria.

“La mobilità e il sistema viabilistico della Città di Genova - si legge nel nuovo protocollo - saranno condizionati nei prossimi mesi dall’avvio e dall’operatività, talvolta contemporanea, di numerosi cantieri, in esecuzione dei progetti destinati a migliorare la mobilità e il sistema viabilistico genovese, ivi inclusi quelli rientranti nel PNRR. Tali opere devono essere realizzate nei minori tempi tecnici possibili”.

Gli aderenti al protocollo, con proprie sedi istituzionali o operative determinano quotidianamente consistenti spostamenti del personale. Per questo motivo, si legge sempre nel protocollo, “forme di flessibilizzazione nella gestione del lavoro, anche nella loro possibile evoluzione, possono contribuire positivamente alla sostenibilità e alla velocità di esecuzione di queste opere”.

La finalità del protocollo è poi quella di mettere a punto, coordinare e gestire forme di collaborazione che contribuiscano alla diffusione delle migliori pratiche di smart working, una forma di organizzazione dell’attività lavorativa che può offrire vantaggi su più versanti, non solo quello del benessere dei lavoratori e della produttività, ma anche, come è evidente proprio nel caso della mobilità, quello di beni collettivi quali la qualità dell’aria e la qualità della vita cittadina in generale.

Le parti si impegnano a costituire una rete per la condivisione di tutte le informazioni utili a favorire la gestione coordinata e integrata delle misure del lavoro a distanza e di flessibilizzazione degli orari. Una comune cabina di regia potrà promuovere l’adozione di iniziative comuni sul versante della formazione e dello sviluppo tecnologico, nonché su quello della individuazione e condivisione di spazi di coworking.

"Il protocollo ha come finalità aprire un canale di dialogo, di comunicazione diretta e tempestiva con le aziende, soprattutto quelle di grandi dimensioni che quindi ‘muovono’ un numero elevato di dipendenti, e gli altri enti territoriali in vista dell’avvio dei grandi cantieri che potranno generare impatti sulla viabilità cittadina – spiega l’assessore alla Mobilità Matteo Campora –. È previsto un tavolo tecnico per la condivisione delle informazioni sui cantieri, per il coordinamento e la collaborazione nel diffondere e adottare le migliori pratiche di gestione del lavoro, da remoto o con orari flessibili. Le ricadute previste riguardano non solo l’efficientamento del lavoro e l’ottimizzazione dei tempi casa-lavoro, ma anche il miglioramento della qualità dell’aria e dell’ambiente, dovuto alla razionalizzazione degli spostamenti a seconda dell’evoluzione dei cantieri".

"Non solo nel settore privato ma anche nell’amministrazione pubblica deve prevalere l’orientamento ai risultati e non al semplice adempimento. A queste condizioni l’organizzazione del lavoro secondo i criteri dello smart working può offrire un contributo positivo in diverse direzioni, per i lavoratori, per le imprese, per la città – spiega l’assessore al Personale Marta Brusoni - Per quanto ci riguarda, il Comune di Genova ha già messo a punto una disciplina avanzata e sviluppato ottimi livelli di utilizzo dello smart working. Con questa rete confidiamo di condividere le migliori pratiche con enti e aziende nel comune interesse di tutela dell’ambiente e della qualità di vita dei cittadini".