GENOVA - Dei 70 beni confiscati alla mafia acquisiti nell'ultimo periodo dal Comune di Genova ne sono stati assegnati 48, 18 sono oggetto di lavori in corso e solamente 4 situati in vico Pepe, vico Stampa, vico Angeli e vico Cannoni restano inutilizzati a causa di problemi strutturali che non ne consentono l'utilizzo o per le dimensioni particolarmente ridotte che li rendono difficilmente valorizzabili.
Sono i dati emersi da una riunione dell'Osservatorio di concertazione permanente sull'uso sociale dei beni confiscati alla criminalità organizzata istituito dal Comune di Genova. "La maggior parte degli immobili acquisiti negli ultimi anni, sono stati destinati ad associazioni del terzo settore per l'avvio di progetti di utilità sociale: social housing, progetti culturali, laboratori per il reinserimento lavorativo di persone in difficoltà", spiega il Comune in una nota.
Alla riunione, oltre all'assessore al Patrimonio Francesco Maresca ed esponenti di varie direzioni municipali, erano presenti anche rappresentanti di enti locali e di associazioni territoriali già concessionarie o interessate a prendere in concessione locali confiscati, passati al civico patrimonio.
"Sono particolarmente soddisfatto del lavoro che stiamo svolgendo con l'obiettivo di trasformare un patrimonio immobiliare che, da luogo di illegalità, si è trasformato in occasioni di sviluppo e di attività sociali - commenta Maresca -. Ringrazio gli uffici del Comune, quelli regionali e tutte le realtà del mondo associativo e del terzo settore genovesi per i grandi sforzi, l'attenzione e l'impegno da loro quotidianamente profuso per progetti di assoluta importanza per l'intera città".
(Foto d'archivio)