GENOVA - Tomaso Poggio, genovese, professore da moltissimi anni al Mit di Boston è considerato uno degli inventori dell’intelligenza artificiale.
E’ a Genova in questi giorni , per presentare il suo libro “Cervelli, menti, algoritmi” scritto con Marco Magrini, ieri ha tenuto un’ affollatissima conferenza-lezione alle Letture scientifiche e ha rilasciato una intervista in esclusiva a Primocanale. Che cosa è l’intelligenza artificiale? A che cosa serve? Che aiuti può dare all’uomo?
Poggio risponde a tutte queste domande, mettendo in evidenza i risultati di queste ricerche straordinarie: “Abbiamo sistemi che cominciano a essere intelligenti quasi quanto noi". Come è cominciato questo incredibile viaggio? Poggio ha risposto che tutto è cominciato da quando era ragazzino, appassionandosi di fisica e di problemi tipo la natura del tempo e dello spazio . Arrivando poi allo studio del cervello delle mosche. Per scoprire poi alla fine come aumentare la propria intelligenza.
“Migliorare la nostra intelligenza o creare sistemi che ci permettano di pensare meglio. “ spiega. Ma si corrono rischi? “Il pericolo c’è ma dobbiamo preoccuparci che non venga usata in modo nefasto. Il nucleare è più pericoloso e i vantaggi dell’intelligenza artificiale sono enormemente più grandi, Insomma è un rischio da correre. Un mondo più intelligente sarà un mondo migliore di quello di oggi.”
E il problema della coscienza? Poggio se lo è posto. “La coscienza – risponde - è sempre stata ai margini della scienza. Quando un mio studente ha cominciato a lavorare sulla coscienza gli dissi: questo è troppo pericoloso per la tua carriera. Ma lui andò avanti. Il problema è un problema che dobbiamo porci e chiederci se uno di questi sistemi di colpo diventa cosciente come facciamo ad accorgercene,? Questo pone problemi etici. Come fai a spegnerlo?”
Oggi, ha concluso lo scienziato genovese, ci siano vicini. Dovremo affrontarlo presto.