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Attualità

Successo per l'incontro nell'Aula Magna dell'Università di Genova con il maestro di pasticceria che ha scelto una giovane startup genovese per proiettarsi nel futuro
2 minuti e 36 secondi di lettura
di Silvia Isola

GENOVA - Le creazioni di alta pasticceria di Iginio Massari si potranno scoprire nella realtà virtuale grazie ad una giovane startup genovese. Si potrà visitare comodamente dal proprio divano la pasticceria 3D realizzata da ShopTheLook, che attraverso la tecnologia della realtà aumentata ha ricreato un ripiano in marmo con tutte le specialità del maestro. Cliccando su ognuna delle torte "esposte", si possono scoprire le caratteristiche principali, dagli ingredienti agli allergeni, dalle dimensioni disponibili alla conservazione. Poi per l'assaggio resta e resterà sempre la realtà: ecco perché va bene l'e-commerce per ingolosire, ma l'esperienza del gusto sarà per sempre senza filtri. 

L'innovazione e le prospettive della pasticceria del futuro sono state al centro di un incontro con il maestro Massari nell'Aula Magna dell'Università di Genova, affollata di tanti giovani affamati di consigli da parte di uno dei pasticceri più noti e più amati in Italia. "Dal 1970 al 2040", Iginio Massari non ha dubbi: "Bisogna conoscere la tradizione, ma dobbiamo capire che il mondo cammina e non dobbiamo rimanere indietro". Ecco perché ha subito sposato l'iniziativa della startup nata a Genova due anni fa e sarà proprio lui ad accogliere i visitatori nello shop online. Una scelta che spiega anche Ottavia Pittaluga, ideatrice di questa start up: "Il problema del mercato dell'e-commerce in generale è che non offre assolutamente un'esperienza del brand e non fidelizza facilmente i clienti. Iginio Massari ha percepito la possibilità di far innamorare del proprio brand anche utenti che magari non hanno la possibilità di recarsi direttamente in uno dei loro negozi dal vivo". E gli utenti potranno 'incontrarlo' in una sorta di visita a tu per tu, accolti direttamente da un suo gemello virtuale. 

Nel corso della mattinata, il gastronomo ha risposto alle tante curiosità dei ragazzi che gli hanno chiesto di più sul suo percorso, sugli errori che si possono fare, sulle prospettive che le nuove tecnologie possono offrire anche ad un settore come questo. Di certo un'arte e un mestiere come il suo avrà sempre la meglio sull'intelligenza artificiale: "Ho provato a chiederle di realizzare una crema pasticciera, ma ho colto l'Ai in difficoltà", ha raccontato divertito ai ragazzi presenti. L'uomo, del resto, deve restare al centro in questo progresso tecnologico: "Altrimenti rischiamo che la tecnologia faccia fare all'uomo la fine che i Barbari hanno fatto fare all'Impero Romano". E in molti nei suoi laboratori ritrovano la propria strada nel 'saper fare', infatti sono diverse le esperienze che ha portato ad esempio di persone che facevano tutt'altro e che hanno inseguito un sogno, "quello di mettere le mani in pasta perché le rendeva felici": si va da un manager di un'azienda genovese ad una laureata in astrofisica. 

Anche se non è facile trovare "giovani motivati: noi ora siamo in 400 ma non so per quanto lo staff resterà così numeroso", ha spiegato ai presenti. "Quello che cerchiamo di fare è di trasmettere la nostra visione e il nostro sogno a coloro che entrano a far parte della nostra squadra, ma c'è da dire che dopo il Covid molte persone sono cambiate".