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Attualità

Il sindacalista dell'Italsider venne ucciso dalle Brigate Rosse in via Fracchia a Genova il 24 gennaio 1979. La lunga giornata di ricordo è iniziata proprio a Oregina, è proseguita a Cornigliano ed è terminata davanti alla sua statua in largo XII Ottobre
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di Andrea Popolano

GENOVA - Ha incarnato i valori di libertà, coraggio, giustizia e democrazia. Una figura da tramandare alle generazioni future, un ricordo da tenere vivo a memoria di tutto. A 45 anni dalla sua uccisione Genova ha rinnovato le commemorazioni per Guido Rossa, operaio e delegato sindacale dell'Italsider assassinato il 24 gennaio 1979 dalle Brigate Rosse in via Fracchia a Oregina. Nel mezzo degli anni di piombo le Br si infiltravano nelle fabbriche tra proselitismo e ricerca di sostegno, anche a Cornigliano. Guido Rossa ebbe il coraggio di denunciare e per questo ha pagato con la vita. La sua morte ha rotto il sistema e rappresentato la svolta che in breve tempo ha portato alla fine delle Br.

Una lunga giornata in cui Genova ha omaggiato il simbolo della libertà di fabbrica. L’apertura delle commemorazioni si è svolta proprio accanto al cippo di via Fracchia, vicino al luogo dell’omicidio, con la deposizione di una corona di fiori e il messaggio di lotta e speranza rivolto ai più giovani dalle istituzioni. Poi il mondo operaio si è raccolto nello stabilimento dell'ex Ilva dove Rossa lavorava. Tutti uniti nel ricordare chi, in un'epoca in cui era più comodo tacere, ebbe la forza di lottare e denunciare. Immancabile il riferimento alla difficile battaglia che i lavoratori di Acciaierie d'Italia stanno affrontando nell'attesa e speranza di avere un futuro certo..

Ricordi ed onori a Guido Rossa si sono poi rinnovati in largo XII Ottobre, proprio ai piedi della statua dedicata al sindacalista e al suo sacrificio realizzata dall'artista Franco Repetto, la cui posa avvenne esattamente quarant'anni fa. Tramandare nelle scuole il suo coraggio il modo per tenere vivo il ricordo di un uomo giusto.

Come consueto l’apertura delle commemorazioni si è svolta nei pressi del cippo di via Fracchia, vicino al luogo dell’omicidio, con la deposizione di una corona e con una serie di interventi fra cui quello del sindaco Marco Bucci: "Sono passati quarantacinque anni dalla morte di Guido Rossa, un simbolo di libertà, coraggio e democrazia il cui ricordo rimane ancora oggi impresso, come un sigillo indelebile, nel cuore e nella memoria di Genova e dei Genovesi. Ancora una volta rendiamo un doveroso omaggio a lui in rappresentanza di tutte le vittime del terrorismo e alle loro famiglie. Oggi non abbiamo solo il dovere di ricordare, abbiamo il prezioso compito di tramandare tutti i valori e gli insegnamenti che possiamo trarre da quelle oscure pagine della storia della nostra città. Di Guido Rossa ricordiamo il coraggio di denunciare, di non arrendersi per costruire un futuro migliore. Il suo spirito è da sempre una guida per Genova". 

Alla cerimonia sono intervenuti anche il presidente del consiglio comunale Carmelo Cassibba, la consigliera comunale Donatella Alfonso, il vicepresidente del consiglio regionale Armando Sanna, il consigliere della Città Metropolitana Claudio Garbarino, la vicepresidente del Municipio Centro Est Daniela Marziano, il presidente nazionale Anpi Gianfranco Pagliarulo, esponenti della sezione Anpi di Oregina e una rappresentanza di studenti della scuola secondaria di I grado dell’Istituto Comprensivo Statale Oregina “Gastaldi”. 

Il governatore di Regione Liguria Giovanni Toti:  "Oggi ricordiamo Guido Rossa, un uomo che rappresenta il simbolo della nostra democrazia e lo facciamo all’interno di un tempio della nostra industria. Questa è una giornata che rievoca un momento drammatico ma che cambiò profondamente Genova e l’Italia. Ogni anno, con il suo sacrificio, ci ricorda che la democrazia e la Repubblica sono un bene di tutti, condiviso al di là di ogni pensiero i cui valori devono essere sempre difesi, quotidianamente e costantemente. Valori che vengono rappresentati anche da questo stabilimento che ha reso l’Italia grande e prospera, contribuendo alla costruzione di un Paese industriale su cui oggi si fonda il nostro benessere e il Covid ci ha insegnato che certe produzioni devono rimanere in questo Paese".

Il segretario generale Fiom nazionale Michele De Palma ha ricordato la figura di valore di Guido Rossa e si è soffermato sulla situazione attuale dell'ex Ilva: "Oggi sarei voluto arrivare qui in una condizione completamente diversa, quella che noi dobbiamo perseguire, cioè tutti i lavoratori al lavoro, perché non si può andare avanti con gli ammortizzatori sociali e perché la priorità è la messa in sicurezza dopo i danni prodotti dalla mancanza di investimenti sugli impianti, a partire dalla condizione di Genova. Sono state spese molte parole, troppe. Il punto è che bisognava ascoltare i lavoratori di Genova, Taranto e Novi Ligure quando hanno posto il tema che il piano di rilancio della produzione, in una condizione di mercato assolutamente positiva, non si è determinata da parte della convergenza tra socio pubblico e socio privato. Per noi il punto fondamentale è sempre lo stesso: aspettiamo l'incontro alla presidenza del Consiglio dei ministri, che molto probabilmente sarà entro 8 giorni, per poter arrivare al dunque. E il dunque per noi è la salita pubblica. Ma la sensazione che ho, dalle dichiarazioni del sottosegretario Mantovano, è che si vada verso l'amministrazione straordinaria e il commissariamento. Il valore aggiunto bisogna impararlo dalle multinazionali in giro per il mondo. Le multinazionali orientali sono molto forti perché fanno dall'acciaio all'auto, invece in Italia abbiamo proceduto per spezzettamenti. Lo spezzettamento ha determinato il fatto che non c'è più un sistema in grado di reagire e offrire al mercato il necessario". 

Paola Bavoso, segreteria Cisl Liguria: “Il Governo agisca in fretta sull’affermare la governance pubblica a salvaguardia della tutela occupazionale e della produzione. Lo stabilimento di Cornigliano deve avere un ruolo centrale nella vertenza di Acciaierie d’Italia e nel piano di rilancio della siderurgia nel nostro paese. Genova non può perdere questa sfida".

 

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