GENOVA - Simohamed, Alba, Noura, Noemi, Stephane e Maria Belen storie diverse ma con un comune impegno civico e associativo per conservare le proprie radici e rafforzare il legame con la cultura italiana. Sono i protagonisti della nuova puntata di 'People - Cambia il tuo punto di vista' in diretta martedì dalle 21 dagli studi di Terrazza Colombo a Genova.
Le nuove generazioni italiane rappresentano un ponte nell’incontro tra le culture di provenienza dei cittadini migranti e quella italiana. Valorizzare e favorire la conservazione della cultura del Paese d’origine e rafforzare il legame con la cultura italiana sono obiettivi fondamentali per favorire l'inclusione.
Sono i nuovi italiani figli e figlie di un paese crogiulo di cultura che hanno doppie o triple radici e rappresentano il progresso di un Paese multiculturale che non vuole più restare nell’ombra.
A tenere il filo rosso Simohamed Kaabour già presidente del coordinamento nazionale nuove generazioni italiani (CoNNGI), fondatore della prima organizzazione di giovani con background migratorio in Liguria, denominata 'Nuovi Profili' e primo consigliere comunale di origine straniera sotto la Lanterna.
Sono più di 500mila i bambini e ragazzi nati in Italia da genitori stranieri e circa 900mila in totale i minori con cittadinanza non italiana che vivono in Italia. È la “generazione involontaria” di cui parla Tahar Ben Jelloun: coloro che si trovano a essere migranti senza averlo deciso e talvolta senza nemmeno aver migrato si legge nel manifesto delle nuove generazioni italiane.
Il coordinamento nazionale nuove generazioni italiani (CoNNGI) riunisce 40 associazioni attive in tutta Italia coinvolgendo oltre cinquemila giovani, che rappresentano un "ponte" fra il nostro Paese e più di 40 Paesi nel mondo.
L'impegno del CoNNGI è quello di dare voce ai giovani con background migratorio, rendendoli protagonisti di un dialogo costruttivo con tutti gli attori istituzionali, politici e sociali coi quali poter immaginare e costruire insieme una società che sia in grado di rispondere alle sfide della complessità che caratterizza i nostri tempi.
Il loro manifesto è un decalogo di best practice. Dalla mediazione culturale a scuola alla promozione dell’internalizzazione del mercato del lavoro fino allo sport e al doppio lavoro culturale. Fondamentale per le nuove generazioni il contrasto di una dialettica politica che relega il fenomeno delle migrazioni al tema della sicurezza, il fenomeno migratorio, infatti, è qualcosa di complesso - concludono - che non può essere ridotto a questa equazione.