“Apprendiamo con particolare favore la notizia dell’inaugurazione a Roma della scuola dei Maestri del Mare, fortemente voluta dal management di Fincantieri, con lo scopo di creare un laboratorio per i nuovi mestieri e formare le professionalità future dell’industria cantieristica”, ha dichiarato Antonio Apa, coordinatore regionale UILM Liguria.
“Assistiamo infatti, e non da oggi, a un depauperamento delle competenze nell’industria manifatturiera italiana, soprattutto in termini di manodopera specializzata, che spesso siamo costretti a importare dall’estero, con il conseguente rischio che la qualità tipica della manifattura italiana diminuisca. Ricordo che ad esempio sul Ponte di Genova non si trovavano saldatori specializzati per saldare in alta quota, così come nei cantieri navali è sempre più difficile avere saldatori e carpentieri non solo esperti, ma ragazzi disposti a fare questi mestieri. Un po’ perché i giovani di oggi sono attratti da altro, un po’ perché non ci sono più maestri e abbiamo indebolito anche gli Istituti professionali”.
“Fincantieri è sempre stata lungimirante e proattiva sul fronte della formazione dei propri lavoratori, ma oggi ha necessità di formare le persone anche prima che arrivino in azienda, e di far capire, anche laddove le Istituzioni deputate a questo non arrivano, che lavorare nel mondo della cantieristica navale garantisce un ottimo futuro e delle ottime carriere per i giovani. Ecco perché questa nuova iniziativa va nel solco di una formazione alternativa a quella scolastica e direttamente connessa al mondo del lavoro e dell’industria, una formazione che al contempo oltre a sopperire un vuoto sociale, servirà a preservare delle professioni che altrimenti rischierebbero di scomparire nel nostro Paese” ha sottolineato Apa.
“Un plauso va quindi al management che è impegnato inoltre nella ricerca di nuovi filoni di business per assicurare carichi di lavoro anche futuri agli stabilimenti italiani del Gruppo - continua Apa- La notizia, in tal senso, del contratto per quasi un miliardo di dollari affidato dalla US Navy alla controllata americana di Fincantieri, per il refitting e la manutenzione delle unità di superficie della Marina a stelle e strisce, non può che rallegrare anche i lavoratori italiani del Gruppo, particolarmente quelli liguri, data la sinergia tra il polo della Difesa ligure di Fincantieri e le attività in favore della Difesa USA, ancor più in un momento geopolitico sensibile come quello attuale, e siamo certi che ulteriori notizie positive possano arrivare dal World Defense Show di Riad, dove il management è stato impegnato questi giorni, insieme ai Vertici della nostra Marina e del Ministero della Difesa, a procacciare nuove opportunità” ha proseguito Apa. “E come sempre avviene per Fincantieri, tutto il bene genera altro bene, dal momento che nei giorni scorsi Fincantieri ha tracciato un’altra rotta importante, rilanciando in un convegno a Roma la necessità strategica di puntare sul nuovo segmento dell’eolico offshore, opzione che tiene insieme tanto la transizione energetica quanto l’ampliamento delle competenze, con ricadute fondamentali sulla filiera e sull’aumento prospettico dei livelli occupazionali. Anzi, speriamo che il Governo e le Istituzioni tutte supportino Fincantieri e i suoi partner affinché il Paese non perda il treno per agganciare un’occasione di business irripetibile”.