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Attualità

Prospettive di ripresa per il 2024 con l'aumento delle esportazioni che dovrebbero avere effetti positivi sulla produzione
4 minuti e 18 secondi di lettura
di Andrea Popolano

GENOVA - Acque agitate per il settore industriale di Genova ma è il turismo con i tanti arrivi degli stranieri in città a tenere a galla l'economia nella seconda metà del 2023. È questa la fotografia scattata da Confindustria Genova nel suo report semestrale. Aspetti negativi con i numeri in calo e altri positivi, come quello dell'occupazione, danno uno spaccato dell'economia genovese negli ultimi mesi.

Dati record per il turismo a Genova, nel 2023 +13,6% con 2.6 milioni di pernottamento - Clicca qui

LA SITUAZIONE

Reggono l'economia genovese, oltre al turismo che che fa registrare un aumento degli stranieri di 6,6% in un anno (aumento del 42,2% rispetto al 2021) anche i servizi di consulenza finanziari ed economici oltre l'autotrasporto. Il boom dei turisti si riflette anche nel settore alberghiero. Per quanto riguarda la spese dei turisti stranieri questa è arrivata a segnare un +24,9% rispetto al periodo pre pandemia Covid.

Numeri positivi anche alla voce occupazione che fa registrare quasi l'1% di crescita e riguarda la gran parte dei settori. Tra chi fa registrare le assunzioni più alte ci sono i settori della logistica e dei trasporti, delle banche e delle assicurazioni oltre a quello chimico e alla platica. Numeri invece in calo per quanto riguarda impiantistica, metalmeccanica e sanità. Aumentano invece le commesse per quanto riguarda la cantieristica navale che fa segnare un +1,2% rispetto alle richieste nazionali e un +1,9% rispetto a quelle estere. Positiva anche la raccolta degli ordini dall'estero arrivata a +8,7%. Resta ferma la produzione alimentare che non subisce né cali né aumenti rispetto al 2022

Diversi i settori in cui le cose non sono andate bene: nella manifattura è stata registrata una produzione in calo così come gli ordini. L'attività del porto ha subito una battuta d'arresto rispetto al secondo semestre del 2022 e la crisi nel Mar Rosso ha fatto aumentare il costo del trasporto dei container.

L'export delle aziende genovesi si è ridotto dell'11,8%. Situazione figlia dei minori scambi di coke e dei prodotti petroliferi raffinati con questi ultimi che segnano un calo di 132 milioni di euro in tre mesi. In lieve calo anche il settore dell'export delle imbarcazioni che nell'ultimo trimestre del 2023 ha fatto registrare un calo dello 0,9%. Aumentano la produzione invece settori quali la farmaceutica e i prodotti elettronici, aumenta anche la produzione di prodotti chimici nonostante la riduzione dell'export. In generale tutto il settore manifatturiero mostra difficoltà, in calo anche i settori della produzione di legno e carta, metallurgia, minerali e non minerali maggiormente penalizzati dall'aumento del costo dell'energia.

LO SCENARIO PER IL 2024

Le previsioni delle aziende genovesi per i primi sei mesi del 2024 indicano un aumento moderato del fatturato, derivante da una migliore dinamica del commercio con l’estero. La produzione dovrebbe trarne un beneficio facendo registrare un limitato incremento percentuale. Con riferimento al dato delle esportazione dell’industria le aziende hanno espresso ottimismo per l’espansione dell’attività economica nei primi mesi del 2024. Le esportazioni dovrebbero riprendere un trend in crescita e rendere così possibile l’inversione di segno della produzione negativa fatta registrare nel 2023. Crescerà soprattutto il settore manifatturiero che riprenderà ad aumentare sebbene in maniera moderata. Previsto un rialzo dell’occupazione dello 0,5% che conferma il trend in crescita. Tra gennaio e marzo è previsto un aumento dell'occupazione nell'area della città metropolitana di Genova con 20mila assunzioni, di queste circa 4mila nel solo settore industriale.  

I DATI SETTORE PER SETTORE

Per quanto riguarda l'industria e i servizi il dato evidenzia un calo del fatturato per quanto riguarda le richieste italiane del -1,5% e per quelle estere del -0,8%. Calano anche gli ordini dall'Italia (-1,5%) e dall'estero (-0,5%). Sostanzialmente invariati i prezzi di vendita (-0,1%), aumenta il costo del lavoro (+0,9%) e l'occupazione (+0,8%).

Per quanto riguarda il trasporto, la logistica e l'energia si registra un calo del fatturato dall'Italia (-1,3%) e dall'estero (-3,0%). calano i prezzi di vendita (-4,3%). Aumenta il costo del lavoro (+1,2%) e aumenta l'occupazione (+1,4%).

Per quanto riguarda l'industria manifatturiera si registra un calo della produzione (-1,4%), un calo del fatturato sia dall'Italia (-2,9%) che dall'estero (+0,6%), calano anche gli ordini dall'Italia (-3,8%) e dall'estero (+1,0%). Aumenta il prezzo di vendita (+1,4%), aumenta leggermente anche il costo del lavoro (+0,4%), aumentano gli occupato (+0,3%) e diminuisce il costo delle materie prime e dei semilavorati (-2,8%).

Per quanto riguarda il terziario avanzato si ha un aumento del fatturato dall'Italia (+2,1%) mentre resta invariato quello dall'estero. Sostanzialmente invariato anche il pacchetto ordini dall'Italia e dall'estero con un lieve aumento degli occupati (+0,3%).

Per quanto riguarda finanza e assicurazioni si registra un calo del fatturato dall'Italia (-2,1%) e un aumento dei margini lordi si registra un aumento del 17,1%. Aumenta il costo del lavoro (+3,0%) e aumenta l'occupazione (+0,8%).

Per quanto riguarda la sanità si registra un calo del fatturato (-2,7%), il dato sulle prestazioni offerte è invariato mentre aumenta leggermente il prezzo di vendita (+0,2%), aumenta anche il costo del lavoro (+0,3%). È un unicum invece il calo dell'occupazione che fa registrare rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente una riduzione dello 0,2%. Il prezzo dei materiali usati è rimasto invece lo stesso.

Per quanto riguarda il turismo si registra un netto aumento di tutte le voci: +8,0% per quanto riguarda il fatturato dall'Italia, +7,2% per quello estero, aumenta del 3,1% il prezzo di vendita dei servizi, aumenta del 3,1% il costo del lavoro e aumenta il dato degli occupati (+4,3%).

 

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