GENOVA - Domenico Gabriele, Dodò per tutti, un bambino di 11 anni, fu vittima innocente della 'ndrangheta in un agguato la sera del 25 giugno 2009 ucciso mentre giocava a pallone a Crotone. Lunedì 19 febbraio alle 21 i suoi genitori, Francesca e Giovanni, saranno ospiti del secondo incontro del ciclo "Le mafie sono anche cosa 'nostra'" organizzati da don Valentino Porcile nella Chiesa di San Siro di Genova Nervi. Mentre la mattina di lunedì e martedì ci saranno degli incontri privati con gli studenti del Marco Polo, del King e del D'Oria.
Era la sera del 25 giugno del 2009 quando due sicari irruppero in un campetto di calcio nella contrada Margherita, alla periferia nord di Crotone, dove ragazzi ed adulti stavano giocando a pallone. Anche Domenico Gabriele - per tutti Dodò - era tra i bambini che si cimentavano nella partita. Obiettivo dell'azione era Gabriele Marrazzo, un emergente della mala locale, che fu ucciso sul colpo. I killer, però, incuranti dei possibili bersagli di quell’agire scellerato, spararono all'impazzata, ferendo anche altre nove persone, tra le quali il bambino.
Dodò non venne ucciso sul colpo, ma iniziò un calvario durato tre mesi; fu ricoverato a Crotone, poi a Catanzaro, operato prima al fegato e poi al cervello, morì il 20 settembre.
I killer, Vincenzo Dattolo e Andrea Tornicchio, fratello del capocosca Francesco, detenuto in regime di 41 bis, sono stati condannati all’ergastolo, confermato anche in Cassazione.
"Nella tragedia - raccontano i genitori di Dodo' - abbiamo avuto la fortuna di incontrare molte persone che sono venute a casa a darci sostegno. Il cancello della nostra abitazione è rimasto sempre aperto. La morte di Dodò è diventata una missione, da anni andiamo nelle scuole, parliamo ai ragazzi, dialoghiamo con loro spiegando da che parte stare".