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Attualità

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di Matteo Angeli
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CHIAVARI - Non è bastata la sala Ghio della Società Economica di Chiavari per contenere la folla che ha voluto partecipare alla presentazione dal parte di Duferco del progetto di ristrutturazione e riuso del Teatro Cantero di Chiavari, chiuso dal 2017, offrendo alla città uno studio completo che consentirà, in caso di finalizzazione dell’acquisto della struttura da parte del Comune di Chiavari, di risparmiare, oltre al costo stesso del progetto, più un anno di tempo durante la fase esecutiva.

“In questa fase preliminare l’Amministrazione non avrebbe potuto spendere soldi pubblici per fare un progetto e una perizia di spesa su un bene di proprietà privata” – spiega Antonio Gozzi, presidente del gruppo Duferco. “Questo primo atto permette al Comune di Chiavari di avere un ordine di grandezza in merito allo sforzo economico necessario, consentendo di chiedere gli aiuti e i finanziamenti pubblici e privati utili per arrivare alla riapertura del teatro”.

Il progetto, oltre ad essere finalizzato alla completa ristrutturazione della struttura, si pone l’obiettivo di proporre un modello di business che ne favorisca il mantenimento e lo sviluppo culturale.

La versatilità è stata messa al centro della progettazione, per poter garantire eventi e spettacoli diversificati. La nuova platea è pensata per ospitare conferenze, congressi, corsi di formazione, presentazioni letterarie, serate danzanti, esposizioni d'arte, fino alla possibilità, grazie alla realizzazione di un Gran Caffè con cucina, di poter cenare in una cornice speciale.

“Se si troveranno i capitali necessari per l’acquisto, il restauro e l’adeguamento funzionale delle strutture - prosegue Gozzi - occorrerà mettere a punto un modello di gestione accorto e sostenibile, capace di mantenere in equilibrio i conti della struttura senza creare i deficit e le voragini finanziarie che sovente caratterizzano gli enti teatrali. Il nuovo Cantero dovrà necessariamente avere aspetti di polivalenza come avvenuto in passato. Voglio sperare che in una città come Chiavari, dove le risorse private di certo non mancano, qualcuno si faccia avanti e dia la sua disponibilità a collaborare con le istituzioni ad una operazione di recupero di una funzione di prestigio della città”.

Lo studio di fattibilità ha condotto sostanzialmente a tre soluzioni: una di base per soddisfare i requisiti minimi per la riapertura al pubblico, che interesserebbe solo il piano terra e i relativi 472 posti a sedere, rendendo comunque il teatro uno spazio versatile in grado di supportare diverse iniziative. Una soluzione completa a tutti i livelli che consentirebbe di dotare la struttura di maggiori comfort a livello impiantistico e di maggiori posti a sedere, ovvero 880. Una soluzione di compromesso che permetterebbe di garantire la versatilità da cui non può prescindere questo tipo di struttura, ma che aprirebbe le porte al pubblico non solo al piano terra, ma anche ai palchetti del primo livello per totali 600 posti a sedere. I costi di tali interventi sono stimati in 1.7 milioni per la soluzione base, 2.5 milioni per la soluzione completa e 2 milioni per la soluzione di compromesso.

La fase progettuale è stata curata da Duferco Engineering in collaborazione con Iteg S.r.l Ingegneria, B&Partners Architettura e Progetto Digitale.

“La progettazione preliminare si è concentrata sul restauro conservativo degli elementi artistici del Teatro, oltre a fornire elementi progettuali volti alla flessibilità e alla polivalenza di utilizzo dello stesso. Il tutto coniugato con un profondo adeguamento impiantistico al fine di soddisfare la normativa vigente, aumentare gli standard di comfort e perseguire l’efficientamento energetico”, sottolinea Luca Mario Bonardi, amministratore delegato di Duferco Engineering.

Marco Bertetta, amministratore di Progetto Digitale: “Abbiamo ricostruito un modello digitale tridimensionale che fornisce una copia esatta dello stato dei luoghi utilizzando la tecnologia del Laser Scan 3D e della nuvola di punti che restituisce una riproduzione grafica di altissima precisione. Questo strumento di lavoro moderno consente una progettazione integrata del sistema edificio/ impianti garantendo una corretta valutazione dei costi. Un vero e proprio “gemello” digitale, solida base per tutti i successivi livelli di progettazione e manutenzione.”

Durante la presentazione il cultore di storia locale Giorgio ‘Getto’ Viarengo ha analizzato le fasi preparatorie alla costruzione del Teatro, ricordando il progetto realizzato allora dall’ingegner Ido Gozzano, chiavarese, e l’inaugurazione avvenuta sabato 15 maggio 1937 con la rappresentazione della ‘Tosca’ di Puccini.