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Frane, smottamenti, alluvioni, allagamenti. La Liguria è una delle regioni a più alto rischio idrogeologico del Paese. Negli ultimi 30 anni il bilancio è stato tragico. Il presidente della Fondazione Cima traccia la strada
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di Andrea Popolano
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LIGURIA - Frane, smottamenti, alluvioni, allagamenti. La Liguria è una delle regioni a più alto rischio idrogeologico del Paese. Negli ultimi 30 anni il bilancio è stato tragico. Secondo le stime i liguri che vivono in zone a rischio frana sono oltre 860 mila, più della metà. Con il 100% dei Comuni a rischio idrogeologico. Urbanizzazione, disboscamento, mancata manutenzione dei territori sono cause che innalzano il rischio. E allora è sempre più urgente mettere in pratica strategie utili a limitare i possibili danni di un clima che cambia. L'anno scorso sono stati 11 i grandi eventi climatici che hanno colpito la Liguria con danni da milioni di euro.

Mareggiate, trombe d'aria e allagamenti: nel 2023 in Liguria 11 grandi eventi climatici - Leggi qui

Luca Ferraris, presidente della Fondazione Cima (Centro internazionale in monitoraggio ambientale) traccia la strada: "I torrenti e i fiumi sono più qualcosa che dobbiamo coprire o arginare sempre più ma sono un qualcosa che dobbiamo scoprire. Il nostro clima andrà verso due poli, momenti in cui ci saranno forti precipitazioni con temporali che mettono in crisi il nostro territorio e lunghi momenti in cui l'acqua non ci sarà. I torrenti e i fiumi sono una risorsa importante, se troviamo il modo per convivere con loro, per creare spazi verdi che l'uomo utilizza quando non abbiamo acqua e che poi lascia al fiume quando invece piove forte, forse troveremo un modo per metterci un po' piu in sicurezza rispetto ad oggi. Non è infatti possibile fare .

A Genova si attende la fine dei lavori per lo scolmatore del Bisagno prevista entro la fine del 2025 con la talpa in arrivo dalla Cina chiamata a recuperare il tempo perso. Ma in altre realtà si pensa a nuove soluzioni. "A Savona c'è un piccolo rio, il rio Molinero che inonda frequentemente una parte di città, c'è uno stadio affianco, un'idea potrebbe essere di usare lo stadio anche per laminare e mettere in sicurezza quel territorio quando piove" spiega ancora Ferraris che precisa anche come un fiume o un torrente non possono mai essere al 100% in sicurezza.

Gli spazi di laminazione sono ricavati da un'opportuna delimitazione di aree soggette, in occasione delle piene, a inondazione controllata. Il loro scopo è la tutela del territorio posto a valle, attraverso la riduzione dell'entità delle portate durante la fase di colmo della piena, trattenendo temporaneamente una parte del volume dell'onda in un bacino. Questo volume viene rilasciato in tempi successivi, compatibilmente con la capacità di deflusso del fiume.

 

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