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Attualità

Il Comune pone l’obiettivo. Intanto i primi studenti sono entrati nei giorni scorsi nelle case di via Porro 6 sfollate a causa del crollo di ponte Morandi. Edifici all'avanguardia sotto il profilo dell'efficientamento energetico
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di Andrea Popolano
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GENOVA - "L'obiettivo entro l'anno è quello di costituire la prima comunità energetica in città" così l'assessore all'Energia e Ambiente del Comune di Genova Matteo Campora durante il convegno che ha presentato i lavori di efficientemento energetico realizzati nelle abitazioni di via Porro 6 in val Polcevera. Una comunità energetica è un insieme di persone che condividono energia rinnovabile e pulita, in uno scambio tra pari. Le comunità energetiche rappresentano un modello innovativo per la produzione, la distribuzione e il consumo di energia proveniente da fonti rinnovabili sempre più diffuso. A Genova si lavora per arrivare a creare una realtà di questo tipo.

Intanto i primi studenti sono entrati nei giorni scorsi, dopo oltre 5 anni, nelle case di via Porro 6 sfollate a causa del crollo di ponte Morandi nell’agosto del 2018. Edifici all'avanguardia sotto il profilo dell'efficientamento energetico con 1.850 pannelli in fibrocemento che formano le facciate ventilate, un sistema di isolamento termico che permette di ridurre i consumi energetici e la dispersione del calore prodotto dal riscaldamento a cui si aggiunge un impianto fotovoltaico con 30 pannelli, dotato di sistema di accumulo a batterie per l’ottimizzazione dei consumi elettrici. La riqualificazione di via Porro è entrata a far parte di “Italia in Classe A”, il programma nazionale per la formazione e informazione sull'efficienza energetica, promosso dal Mase e realizzato dall'Enea, è diventato uno dei modelli da seguire su come restituire al Paese modelli di sviluppo e rigenerazione urbana integrata e sostenibile come quello in corso a Genova.

Sul fronte dell'efficientamento energetico la situazione in città non rosea come spiega il presiedente e amministratore delegato di Spim Genova Stefano Franciolini: "Come nel resto d'Italia è molto indietro con un problema relativo al fatto che l'80% delle abitazioni sono di proprietà delle famiglie e quindi l'efficientamemto rischia di gravare sui patrimoni familiari a meno che non si riesca con incentivi e fiscalizzazioni a favorire il percorso. Secondo uno studio per una famiglia il costo dei lavori per l'efficentamento energetico si aggira tra i 20 e 50mila euro".

Il Comune ponte anche l'obiettivo di implementare l'efficientamento energetico "su altri edifici come ad esempio quelli scolatici e aumentare gli impianti fotovoltaici presenti perché abbiamo ancora tanto da recuperare - spiega ancora Campora -. La giornata di oggi ha raccontato l'approccio di sostenibilità e innovazione che il Comune di Genova ha abbracciato insieme a Spim per l'efficientamento energetico e rinnovamento tecnologico degli edifici di via Porro e via del Campasso, partito l'anno scorso con la rinascita del primo palazzo". Il piano prevede la riqualificazione di cinque palazzi tra via Porro e via del Campasso.

L’edificio di via Porro 6 di proprietà di Spim, dove proprio in queste settimane ha cominciato ad essere abitato dai primi studenti, si presenta con una nuova estetica grazie ai 1.850 pannelli in fibrocemento che formano le facciate ventilate per una superficie di 1.450 metri quadri. Con questa soluzione viene garantito un risparmio energetico, la protezione delle pareti dagli agenti atmosferici e dagli sbalzi termici, nonché l’eliminazione dei problemi di formazione di condense e muffe e un maggiore isolamento termo-acustico. La trasmittanza termica attuale (la quantità di calore che attraversa la parete esterna dell’edificio a causa della differenza di temperatura tra esterno e interno) passa da circa 1,200 W/mqK fino a 0,225 W/mqK. È stato realizzato un “tetto caldo”: un sistema di isolamento termico che permette di ridurre i consumi energetici e la dispersione del calore prodotto dal riscaldamento. La trasmittanza termica attuale si riduce quasi un quarto passando da circa 0,570 W/mqK fino a 0,160 W/mqK.
L’edificio è servito da un impianto di riscaldamento centralizzato ad alta efficienza con pompa di calore. È presente inoltre un impianto fotovoltaico con 30 pannelli, dotato di sistema di accumulo a batterie per l’ottimizzazione dei consumi elettrici.

“Con via Porro abbiamo dimostrato che è possibile creare un modello di rigenerazione urbana pensando già in fase di progettazione ad un mix di fruizione e utenza – commenta ancora il presidente di Spim Franciolini -. Oggi in via Porro sono entrati gli studenti, nel prossimo futuro ci sarà spazio per infermieri, forze di polizia, anziani, insegnanti in trasferta. Siamo orgogliosi che questa operazione venga presa a modello in tutta Italia. La giornata di oggi ha confermato che la rigenerazione urbana non può essere replicata in modo uguale in territori diversi. Governarla significa avere la capacità di adattarla alle esigenze delle comunità. La loro diversità e identità diventerà la loro forza”.

"La riqualificazione del settore edilizio ricopre un ruolo di primo piano nel contrasto al cambiamento climatico e nella transizione ecologica del Paese. Si tratta inoltre di un fattore trainante per l’economia, l’occupazione, l’innovazione tecnologica e la trasformazione delle città, ma anche per fornire una risposta efficace ai problemi del disagio abitativo e della povertà energetica” spiega Ilaria Bertini, direttrice del dipartimento Unità per l’efficienza energetica dell’Enea. “L'Agenzia Nazionale per l’Efficienza energetica si muove al fianco dei territori per promuovere soluzioni tecnologiche e scientifiche in grado migliorare qualità della vita delle persone economicamente più fragili, anche nel solco del piano REPowerEU”.


Tutti i lavori di progettazione, esecuzione e gestione degli interventi di efficientamento energetico dell’edificio di via Porro sono stati realizzati da Iren Smart Solutions S.p.a. a seguito dell’aggiudicazione della gara indetta da Spim. “Le città hanno oggi un ruolo fondamentale nel governo delle differenti azioni per il raggiungimento degli obiettivi della transizione energetica e della sostenibilità: riqualificazione ed efficientamento energetico degli immobili e delle infrastrutture pubbliche e private, mobilità elettrica ma anche diffusione di nuove forme di produzione diffusa di energia rinnovabile con le comunità energetiche oltre ad altri interventi mirati alla riduzione delle emissioni sono tasselli di una strategia complessiva che deve coinvolgere tutti gli attori del territorio. In questo il gruppo Iren anche attraverso le attività di Iren Smart solutions è un partner di riferimento per i propri stakeholders per la progettazione e la realizzazione delle iniziative necessarie” sottolinea Roberto Conte, amministratore delegato di Iren Smart Solutions.

“La Direttiva 2023/1791/UE (EED: Direttiva Efficienza Energetica), entrata in vigore il 10 ottobre 2023, affida il ruolo guida al settore pubblico in materia di efficienza energetica: l’articolo 5 stabilisce che gli Stati membri dovranno garantire che il consumo complessivo di energia finale degli enti pubblici nel loro insieme sia ridotto almeno dell’1,9% l’anno rispetto al 2021. L’articolo 6 (Ruolo esemplare degli edifici degli enti pubblici) precisa ancora che gli Stati membri dovranno estendere a tutti i livelli della pubblica amministrazione l’obbligo di ristrutturazione edilizia del 3% annuo. La quota di almeno il 3 % è calcolata sulla superficie coperta totale degli edifici aventi una superficie coperta utile totale superiore a 250 m2 che sono di proprietà degli enti pubblici e che, al 1o gennaio 2024, non sono edifici a energia quasi zero. Obiettivi molto sfidanti che mettono ancora una volta in evidenza il ruolo chiave che riveste il settore Pubblico nella transizione energetica del nostro Paese”, conclude l’ingegnere Nicolandrea Calabrese, responsabile del laboratorio efficienza energetica negli edifici e sviluppo urbano di Enea.

 

 

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