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Attualità

Si tratta di una novità per la chiesa di via XX Settembre a Genova realizzata da un gruppo di volontari
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di Tiziana Oberti

GENOVA - "Non conoscevo questa tradizione e sono molto contento di essere qui con voi per dirvi bravi, è bello vedere come un gruppo di laici decida di occuparsi della propria parrocchia ridando vita a tradizioni antiche". Così l'arcivescovo di Genova monsignor Marco Tasca in occasione dell'inaugurazione del presepe pasquale che per la prima volta è stato realizzato da una decina di volontari nella chiesa di Nostra Signora della Consolazione e San Vincenzo di via XX Settembre nel cuore di Genova.

Il presepe pasquale o della Passione nasce, come quello di Natale, per rendere "concreti" gli eventi della vita di Gesù. Quando l'alfabetizzazione non era diffusa era necessario usare la pittura, la scultura e l'arte presepiale per comprendere e diffondere il contenuto dei Vangeli.

La tradizione del presepe pasquale, piuttosto diffusa anche da noi nel XVIII e XIX secolo, è poi andata scemando mentre resta viva in paesi come Austria e Germania. Negli ultimi anni sta timidamente ritornando per rappresentare i giorni della passione e morte di Cristo, fino alla grande gioia della Resurrezione.

Sette le scene che sono rappresentate: l'ingresso di Gesù a Gerusalemme; l'ultima cena; Gesù nell'orto degli ulivi; il processo; la salita al calvario; la crocifissione e la resurrezione.

"Sono molto contento di questa iniziativa di alcuni volontari della parrocchia - ricorda il parroco padre Pierluigi De Giacomi - si tratta del gruppo che già realizza il presepe di Natale, portando avanti la passione e l'arte di fra Giuseppe, lo storico presepista della nostra parrocchia. È stata una serata bella perché significativa della vita della nostra comunità parrocchiale: la fantasia e la creatività hanno fatto toccare con mano quanto i doni del Signore e del suo Spirito abbiano coinvolto il cuore e le mani delle sorelle e dei fratelli della parrocchia, realizzando il presepe pasquale, una novità per la nostra comunità. Quella vissuta con l'arcivescovo Marco Tasca è stata una celebrazione eucaristica semplice ed essenziale, vissuta senza formalità".

Felice e soddisfatto il gruppo che lo ha realizzato: "E' nato tutto una sera da quella che sembrava una battuta di Luca mentre stavamo preparando il presepe di Natale e poi ci siamo ritrovati entusiasti di questa nuova avventura, nello scoprire la storia ma anche nel realizzarlo. Ognuno ha partecipato mettendo a disposizione i propri talenti o imparandone di nuovi in primis l'arte della nostra unica Enrica. Il lunedì sera era diventato nelle nostre agende blindato, volevamo fosse tutto perfetto quando abbiamo scoperto che il nostro arcivescovo aveva accettato l'invito a venire a inaugurarlo. E' bellissimo vedere così tanto entusiasmo e attenzione per il nostro presepe: ogni persona che si ferma, ogni foto o video e ogni mamma o nonna che spiega a un bambino le varie scene sono per noi vera gioia. Monsignor Tasca è rimasto colpito e ci ha chiesto di non fermarci quindi non possiamo che metterci già al lavoro per pensare a una nuova scena per l'anno prossimo, prima però dobbiamo pensare a quello di Natale".

"Invito tutti a fermarsi davanti alle sette scene del nostro presepe pasquale - conclude il parroco - e a meditare perchè in giorni in cui la dimensione religiosa è schiacciata dalla corsa a colombe e uova di cioccolata, il presepe pasquale può essere un modo per interrogarsi sul senso più profondo del nostro stare al mondo, ci può aiutare a ricordare che è Gesù la nostra vera e unica salvezza".

Il presepe resterà visibile negli orari di apertura della chiesa fino alla festa dell'Ascensione (12 maggio).