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Attualità

Domenica puliremo tutta la scuola - si legge nella nota emanata dagli studenti -. Non è una manifestazione contro il Pertini ma per il Pertini, un'unione a tutti i movimenti che stanno nascendo a livello regionale e nazionale
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di Aurora Bottino

GENOVA - Striscioni e manifesti sono apparsi poco dopo l'alba di ieri fuori dalla 'scuola Diaz' e questa mattina rimangono appesi al cancello d'entrata del liceo Pertini, dove gli studenti hanno fatto sapere che l'occupazione continuerà.

Non solo a Bolzaneto ma anche nelle sedi di Nervi, Quarto e Magenta, che hanno proclamato la loro partecipazione.

I ragazzi hanno fatto sapere che a partire dalle ore 8 tutte le lezioni scolastiche sono state sospese fino alla fine dell’occupazione, i professori di sostegno sono stati fatti entrare per poter svolgere le proprie attività con gli studenti a cui sono affiancati.

Dalle ore 13:30 finirà l’assemblea studentesca che si terrà in ogni sede, accompagnata da attività ricreative autogestite. "Gli studenti da quel momento potranno recarsi alla scuola Diaz e partecipare all’occupazione fino alla sua fine, prevista entro il weekend" si legge nella nota emanata dagli studenti.

Genova: gli studenti occupano il liceo Pertini, ex scuola Diaz - LA NOTIZIA

Durante l’occupazione, nello specifico a partire dalle ore 13:30 di mercoledì 17 aprile non sarà possibile accedere alle altre sedi, ad eccezione per gli studenti con certificazioni BES e 104 che potranno comunque recarsi nella propria sede e svolgere le normali attività scolastiche con i propri professori dedicati.

"Domenica puliremo tutta la scuola - si legge nella nota -. Non è una manifestazione contro il Pertini ma per il Pertini, un'unione a tutti i movimenti che stanno nascendo a livello regionale e nazionale". 

Tra i motivi dell'occupazione c'è la critica al progetto ministeriale contro il bullismo chiamato 'Sentinelle in classe' che prevede l'introduzione in ogni classe di uno studente che individui problematiche tra i compagni. Una figura che, secondo gli studenti, scarica sui giovani la responsabilità di una problematica diffusa anziché colpirne le cause.

I ragazzi del Pertini, come gli altri studenti genovesi, hanno tra i motivi dell'occupazione anche la denuncia di un sistema d'istruzione che non tiene conto delle esigenze e delle personalità degli alunni ma si limita a compartimentare le competenze.

"E' ormai nota alla comunità europea - si legge nel volantino - la brutalità del sistema scolastico italiano, considerato tra i più stressanti al mondo".